Titoli di stato, esplode tensione su Italia

Giornata nera per i mercati italiani, colpiti da un’ondata speculativa, come non si viveva da anni. Piazza Affari ha archiviato la peggiore seduta in Europa, chiudendo in calo di circa tre punti e mezzo, molto di più delle altre borse europee. Motivo dello scossone è sempre il downgrade del Portogallo, ad opera di Moody’s, che ha scatenato un’ondata di panico, che si sta ripercuotendo su tuttili i titoli periferici e semiperiferici dell’Eurozona.

Si teme il rischio di contagio della crisi greca e i bond italiani hanno ieri raggiunto il picco massimo di differenziale con i Bund tedeschi, nei rendimenti a dieci anni. Lo spread è esploso fino a toccare i 248 punti base. In pratica, i rendimenti sui BTp a 10 anni si sono attestati al 5,37%, il secondo massimo dal marzo 2002, quando avevano raggiunto il 5,55%.

A fronte di un rendimento dei Bund decennali di meno del 3%, il risultato della seduta di ieri sul monetario è una pessima notizia per l’Italia. Nello specifico, pesano i timori per un indebolimento della figura del ministro Tremonti, considerato una garanzia per il rigore dei conti pubblici.

Alcuni traders, tuttavia, pensano che si tratti di una speculazione indiscriminata, ossia che colpisce l’Italia, semplicemente perchè rientra nella lista degli stati a rischio contagio, senza una causa ben specifica. E adesso la situazione dei nostri titoli di stato tende ad avvicinarsi a quella spagnola.

Altra fonte di preoccupazione è poi il fattore banche. I mercati temono che non riusciranno a superare gli stress test, a causa della loro sotto-capitalizzazione, ma Draghi ieri è intervenuto, confermando che i test saranno superati con un gran margine e che non esiste un rischio banche in Italia.

 

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