Alfano a Mirabello, candidato premier PDL solo con primarie

A Mirabello si tiene la consueta festa della destra italiana, che dal 1982 viene organizzata dal Movimento Sociale Italiano prima, da Alleanza Nazionale dopo e poi ancora dal Popolo della Libertà. Ma poichè gli ex An non sono uniti, questa è la prima volta che non si farà una festa unica, bensì una in questi giorni, ad opera della destra interna al PDL, mentre un’altra se ne farà a settembre, organizzata dai finiani di Fli. Tuttavia, l’attenzione si concentra su questo evento di questa settimana, se non altro perchè ricade in un momento particolare della vita politica, con la dichiarazione del premier Berlusconi, per cui non si candiderà alla premiership per il centro-destra anche nel 2013, ma passerà il testimone al suo pupillo Alfano, neo-segretario del PDL. Che Berlusconi potesse fare un passo indietro era già nell’aria da mesi, ma che lo annunciasse ufficialmente non ci credevano in tanti, se non a ridosso della fine della legislatura. Ma l’intervista a “Repubblica” non lascerebbe dubbio e, semmai, ci si potrebbe interrogare sulle ragioni di tale dichiarazione. Probabilmente Silvio ha chiaro che la sua persona rappresenta un ostacolo per il dialogo tra il PDL e alcune forze politiche ossessionate dalla sua uscita di scena, che non sarebbero disposte nemmeno a un’ipotesi di alleanza se vi fosse il dubbio che il prossimo candidato premier sia Berlusconi. Il riferimento immediato è all’UDC di Casini, ma in parte anche a Fli.

E ieri, Alfano, indicato come futuro candidato premier del centro-destra, ha subito chiarito che sarà sempre Silvio a correre e a vincere tra due anni ma, se facesse un passo indietro, il prossimo leader sarebbe scelto con il metodo delle primarie, perchè – spiega a Mirabello – dopo Berlusconi, non esiste alcun candidato che potrà essere imposto dall’alto, ma dovrà ricercare il consenso della base. E gli applausi sono forti e convinti a queste parole.

Alfano apre poi a Casini, dichiarando che le rispettive strade di PDL e UDC non potranno rimanere separate in eterno. E anche da Fli si vedono spiragli di aperture, con il falco Bocchino, che appresa la dichiarazione di Berlusconi, sostiene che al cambiare dello scenario ci potrebbe essere un’unita di tutte le forze che non si riconoscono nella sinistra. Un modo come un altro per dire che Fli potrebbe sostenere il PDL di Alfano, ma anche di altri.

 

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