Crostacei: come acquistare, servire e conservare gamberetti, astici e aragoste

I crostacei, pur non essendo veri e propri pesci, sono tra i cibi più amati da adulti e bambini sia per il gusto delicato che li contraddistingue sia per la completa assenza di fastidiose lische.

Popolano particolarmente i litorali vivendo tra sabbia e rocce e la caratteristica fondamentale che li differenzia dagli altri pesci è il carapace, ovvero il guscio che li protegge.

I crostacei maggiormente conosciuti sono i gamberetti d’acqua dolce o salata, l’astice e l’aragosta – il primo si differenzia dal secondo per la presenza di due grosse chele ricche di una deliziosa polpa – gli scampi e i granchi.

Questi pesci sono ottimi sia come piatto d’entrata che come antipasto ma anche come base per un primo o come protagonisti assoluti del secondo. Nel servirli distinguiamo l’occasione per la quale sono stati cucinati: se si tratta di un pasto in famiglia dove non dobbiamo rispettare una particolare forma o eleganza basterà avere l’accortezza di incidere il guscio sull’addome per facilitare l’estrazione della polpa; se invece  stiamo pensando ad una cena particolare è consigliabile eliminare totalmente il carapace – onde evitare macchie e buffe gaffe – e disporli a disegno sul piatto.

Al momento dell’acquisto poniamo attenzione al profumo, che deve ricordare il mare, e all’addome che deve risultare piatto e pieno. Sfatiamo poi il mito che gli astici acquistati vivi siano per forza freschi, il mantenimento di questi ultimi in piccoli acquari indebolisce il carapace e il ventre ed è quindi comunque meglio sincerarci delle condizioni dell’animale prima di farcelo servire. In riassunto vanno prediletti i crostacei muniti di un guscio spesso e pesante.

Se non li dovessimo consumare nell’immediato, è possibile congelare i crostacei che si conserveranno così per un massimo di due mesi. E’ consigliabile cuocere e sgusciare tutte le specie poiché la corazza potrebbe rompere i sacchetti da freezer e quindi mutare in sapore se non addirittura deteriorarsi. Altro piccolo consiglio è quello di lasciar scongelare il tutto a temperatura ambiente o sotto acqua fredda.

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