Scandalo News Corp: è caduta dell’impero di Murdoch

Sono giorni davvero difficili per il governo britannico di David Cameron, coinvolto indirettamente nello scandalo colossale di News of  The World, il tabloid inglese di proprietà della famiglia Murdoch, sul quale si è abbatuta l’indignazione dell’opinione pubblica nazionale, dopo che si è scoperto che la redazione del giornale utilizzava intercettazioni illegali, anche con la corruzione di funzionari di polizia, per spiare le comunicazioni di utenti assassinati e dei loro parenti, fino anche delle vittime degli attentati di Londra del luglio 2005. Non solo: politici, persino la Casa Reale – in particolare i principi William e Harry – sono stati a lungo intercettati nelle loro conversazioni telefoniche, compreso l’ex Premier Gordon Brown, di cui vi sarebbero prove evidenti di uno spionaggio decennale, anche sul figlio. Tutto era finalizzato all’ottenimento di notizie di prima mano, di scoop clamorosi, che facevano lievitare le vendite, la fama, gli introiti pubblicitari dell’impero mediatico del magnate australiano Rupert Murdoch. Adesso le commissioni parlamentari di Londra vorrebbero ascoltare i tre imputati “mediatici” di questo scandalo: lo stesso Rupert Murdoch, il figlio James, che si occupa di curare gli affari di famiglia per l’Europa, e la direttrice del tabloid, la fredda e rossa Rebekah Brooks.

Brooks, una bella donna dai capelli rossi e dal viso austero e freddissimo, fu amica molto stretta di Tony Blair, sostenitrice del Labour Party. Ma appena il vento cambiò, anche le sue inclinazioni politiche mutarono drasticamente, divenendo una conservatrice di ferro e rientrando a Downing Street, instaurando un rapporto di amicizia molto forte con il premier Cameron.

La logica di Murdoch è, infatti, questa: niente ideologia, se non quella dei soldi. Certo, egli è un conservatore di destra, ma non disdegna di essere fautore di campagne di stampa “a sinistra”, quando in un determinato contesto e stato gli si aprono opportunità in tal senso. Come con Sky, in Italia, che in funzione anti-Mediaset del premier Berlusconi, ha una tendenza più marcata a sinistra, così come i suoi quotidiani esteri negli USA e in Gran Bretagna cercano di martellare costantemente contro il governo di centro-destra in Italia, al fine di sbarazzarsi di un concorrente temibile sul fronte degli affari nel mercato dei media.

Con il voto di oggi a Londra, in cui maggioranza e opposizione si esprimeranno unanimi contro il tentativo di Murdoch di scalare BSkyB, l’impero del magnate australiano per la prima volta inizia a scricchiolare, specie se, come sembra, anche negli USA il Congresso potrebbe aprire un’indagine per verificare se anche le vittime dell’11 settembre siano state spiate. Un’eventualità, se confermata, che trascinerebbe velocemente Murdoch negli abissi.

 

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