Quote rosa, il Tar del Lazio annulla giunta Alemanno

Il Tar del Lazio ha annullato la giunta comunale di Roma per mancanza di rispetto delle quote rosa: la decisione è stata presa oggi dai giudici della seconda sezione, presieduta da Luigi Tosti. Il Tar si è pronunciato sui ricorsi presentati dai Verdi di Bonelli, dalle consigliere comunali di Roma di Pd e Sel, Monica Cirinnà e Maria Gemma Azuni, e dalle consigliere di Parità della provincia di Roma e della regione Lazio, Francesca Bagni e Alida Castelli. La decisione dei giudici annulla due delibere del sindaco Alemanno: si tratta del provvedimento arrivato lo scorso gennaio con il quale si nominava la giunta e di quello di marzo che confermava la giunta con un motivazione più articolata. Il Tar ha oggi emesso solo un dispostivo di sentenze: nei prossimi 45 giorni saranno pubblicate le motivazioni.

Al momento nella giunta presieduta da Alemanno compare una sola donna,  l’assessore alle Politiche sociali Sveva Belviso, su un totale di 11 componenti. Critiche alla composizione iper maschilista della giunta sono arrivate nei mesi scorsi non solo dalle opposizione ma anche dai partiti di destra, soprattutto dopo il rimpasto di gennaio che ha visto l’abbandono da parte dell’assessore alle Politiche scolastiche Laura Marsilio, con le “quote rosa” che sono scese da due ad una.  Una situazione che sembra essere in palese contrasto con lo Statuto comunale che prevede per la nomina dei componenti della Giunta che il “Sindaco assicuri una presenza equilibrata di uomini e di donne, motivando le scelte operate con specifico riferimento al principio di pari opportunità”.

Soddisfazione è stata espressa da Gianluigi Pellegrino, legale di Monica Cirinnà e Maria Gemma Azuni, che parla di “una battaglia di civiltà vinta”. Chiede ora le dimissioni di Alemanno, il presidente dei Verdi Angelo Bonelli: “La decisione del Tar del Lazio ha fatto giustizia di una grande ingiustizia. C’è stata una violazione dello statuto comunale, c’è stato un deficit di democrazia sulla rappresentanza di genere. È una vittoria della democrazia in un paese dove troppo spesso diritti fondamentali sanciti dalla legge sono calpestati. Ora azzerata la giunta Alemanno si dimetta  per la sua manifesta incapacità a gestire la Capitale e si vada al voto”.

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