Bossi cambia idea, no all’arresto di Papa

Forse potrebbe tirare un sospiro di sollievo Alfonso Papa, il deputato PDL su cui pende un mandato di arresto della Procura di Napoli per quattro capi di imputazione, tra cui concussione e rivelazione di segreto d’ufficio. Due giorni fa, la Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera aveva dato parere positivo alla richiesta della Procura, con i soli voti favorevoli delle opposizioni e le due astensioni dei leghisti, mentre i rappresentanti del PDL avevano abbandonato la votazione, in protesta contro una presunta violazione del regolamento da parte del presidente Castagnetti.

Un esito che aveva ormai fatto preludere la certezza del carcere per Papa, il quale si era detto sereno e pronto ad affrontare questa esperienza dolorosa. Ma la Lega Nord ora potrebbe votare diversamente a Montecitorio, dove in settimana è previsto che i deputati si esprimano sul caso. Il Carroccio soltanto ieri era su posizioni del tutto favorevoli all’arresto, con Bossi che si diceva sicuro, forse persino compiaciuto, che Papa andasse in galera. Ma la svolta è giunta ieri, in tarda serata, quando da Venezia il Senatùr ha girato il pollice verso il basso, dicendo che Papa non deve essere arrestato, se non dopo un regolare processo. Non solo: il leader della Lega ha detto che bisogna evitare che si torni al clima del ’92, quando Craxi fu perseguitato e ciò non portò a nulla, se non solo a fare entrare in politica Di Pietro.

La clamorosa svolta di Bossi è quasi certamente dovuta al faccia a faccia che nel pomeriggio di ieri ha avuto con il premier Berlusconi, che due sere fa aveva invitato a non fare ripiombare l’Italia nel giustizialismo degli anni di Tangentopoli, appellandosi soprattutto ai suoi, in particolare al Carroccio.

Adesso, il voto della Lega potrebbe essere un test sulla sua coesione per verificare se il cambio di rotta del Senatùr sia seguito anche dalla corrente maroniana, che ieri si diceva favorevole all’arresto, malgrado si sospettasse dell’opposto.

Un aiutino per Papa potrebbe venire anche da una possibile votazione con scrutinio segreto, perchè solo così molti dei parlamentari più garantisti delle opposizioni potrebbero negare l’arresto, contravvenendo alle indicazioni ufficiali dei loro gruppi.

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