Grecia, Fitch parla di “restricted default”

L’agenzia internazionale di rating Fitch ha un pò smorzato gli umori euforici che ieri avevano portato nelle borse a un forte rialzo dei titoli, oltre che a un calo molto sostenuto dello spread tra i titoli di stato italiani a 10 anni e quelli tedeschi, fino a un minimo al di sotto dei 227 bp. A fine seduta, non è un caso che lo stesso differenziale sia un pò risalito, fino a portarsi in zona 250 bp, dopo che Fitch ha confermato di ritenere l’accordo di Bruxelles sul salvataggio della Grecia un “restricted default“, che poi è un’espressione simile al “selective default” di Moody’s.

La ragione sta in una delle vie che l’Europa utilizzerà per aiutare Atene: lo scambio di titoli. Gli investitori, che oggi possiedono bond ellenici, avranno la possibilità di scambiare questi titoli con altri, che potranno avere una durata minima di 15 e massima di 30 anni. Questo “swap” tra titoli porterebbe a un default limitato nel tempo, che durerebbe fino alla nuova emissione di titoli di stato in cambio.

Ora, Fitch assicura che il livello di rating che applicherà ai titoli greci sarà il livello meno allarmante tra i casi previsti e che tale giudizio verrà mutato in altri gradini di rating, nel momento in cui avverrà l’emissione dei nuovi titoli da scambiare.

Sempre l’agenzia, poi, riconosce che l’abbassamento del tasso sui debiti, dal 4,5% al 3,5%, nonchè un allungamento delle scadenze, rappresentano elementi che potranno creare un’opportunità per la Grecia. Tuttavia, la stessa Fitch prevede che la stessa operazione potrebbe essere effettuata anche in favore di Portogallo e Irlanda, gli altri due stati coinvolti in salvataggi. E’ anche questo il motivo che ha ieri ridimensionato gli acquisti sui titoli dell’Eurozona, portando Piazza Affari in zona leggermente negativa, in chiusura di seduta.

 

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