USA, Obama cede su accordo limitato sul debito e deludono stime pil

Il presidente Barack Obama ha esortato il popolo americano a fare pressione sui Congressmen, attraverso telefonate, email, su Twitter, al fine di spingerli a trovare un accordo sull’innalzamento del tetto sul debito. Malgrado le parole di propaganda, il presidente avrebbe fatto un’apertura di non poco conto, se è vero che ha parlato della possibilità di un accordo limitato nel tempo, ossia che serva solo a evitare il default tra tre giorni.

E’ quello che propongono i Repubblicani da settimane, per cui l’apertura di Obama, sebbene molto prevista, essendo frutto di un’astuzia politica, ha avuto il grande demerito di essere tardiva, avendo trascinato i mercati nell’incertezza più assoluta.

Si parla della possibilità di innalzare il tetto sul debito di circa 1000 miliardi di dollari subito, contestualmente tagliando il deficit per un pari importo e poi lasciando che siano trattative successive a innalzare il tetto nel corso del 2012

E’ evidente che questo accordo non garantirebbe il mantenimento della tripla A sul rating dei Treasuries, se le agenzie confermassero quanto hanno già minacciato di fare, in mancanza di un accordo ampio.

Oltre tutto, le stime sul pil del secondo trimestre appaiono negative, con una crescita solo dell’1,3%, inferiore alle attese, che viene dopo il deludente +0,4% del primo trimestre. Una stagnazione dell’economia, che può ben essere rappresentata dal trend dei consumi, cresciuti di appena lo 0,1% nel secondo trimestre.

Questa fortissima e brusca decelerazione dell’economia per molti analisti potrebbe essere il preludio al “double dip”, ossia a una ricaduta, a una nuova recessione, in stile 2008. E i dati sulla disoccupazione confermano che la produzione americana è lontana dal viaggiare al pieno delle proprie potenzialità.

 

 

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