Dagli USA tonificante per le borse

L’accordo raggiunto tra Casa Bianca e Congresso sull’innalzamento del tetto sul debito sta mettendo le ali a Piazza Affari, che in tono con le altre borse europee e non solo, sta segnando un buon recupero dell’Ftse Mib, che sale a metà mattinata dell’1,74%. Bene soprattutto i titoli bancari, con crescite fino al 3,2% per Unicredit e del 3% per Intesa-Sanpaolo. 

Bene anche Finmeccanica, che la scorsa settimana è stata oggetto di un’ondata di vendite, che hanno fatto perdere al titolo oltre il 15% del valore, in una sola seduta. Ma la notizia che la società è attesa in attivo nel 2011 ha fatto in parte recuperare il terreno perduto, con l’indice che segna intorno al +3%.

Ma c’era un altro dato che si aspettava oggi, per verificare l’impatto positivo sull’Italia dalle sponde americane, lo spread. In mattinata, il differenziale tra i rendimenti dei BTp decennali e quelli tedeschi si restringe di una decina di punti, attestandosi intorno ai 323 punti base, contro i 334 bp della chiusura di seduta di venerdì.

Bene anche lo spread tra i Bonos e i Bund, con un restringimento tra i rendimenti di Spagna e Germania di circa 8 punti, a quota 346 bp.

Allarme cessato? No, di certo. Oggi, viene meno uno dei fattori della crisi dei mercati delle ultime settimane, ma restano gli altri nodi, a cui dovrà essere data risposta. In sintesi, sarebbero due: crisi greca e crescita italiana. Bisogna implementare al più presto il piano di salvataggio della Grecia e cercare di rassicurare gli investitori sul default parziale a loro spese, anche se i fatti restano sempre fatti. Quanto all’Italia, per evitare che il nostro Paese sia colpito da un attacco specifico, è necessario mettere in atto un piano veloce e snello per recuperare sulla crescita. Solo così si lancia un messaggio ai mercati di migliorate prospettive future.

 

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