Napoli, sgomberata ex officina Brin: è polemica

Ha annunciato un’inchiesta interna il sindaco di Napoli Luigi De Magistris a seguito delle polemiche scatenatesi dopo lo sgombero dell’ex officina Brin. In una nota ufficiale il primo cittadino ci tiene a ribadire che “Napoli, con questa amministrazione, sarà sempre città dell’accoglienza e dei diritti. Riguardo a quanto accaduto nelle ore scorse, durante il trasferimento degli immigrati dall’autoparco, disporrò un’inchiesta interna che chiarisca la dinamica di cosa sia realmente successo”. L’intervento di De Magistris prova a gettare acqua sul fuoco delle polemiche divampate dopo che la Polizia municipale ha eseguito l’ordinanza di sgombero dell’area che dovrà essere convertita in un  sito di trasferenza temporanea per i rifiuti. All’interno del capannone alloggiavano circa una ottantina di immigrati che dovevano essere trasferiti verso sistemazioni più dignitose.

Invece le cose non sono andate proprio così:  il blitz dei vigili urbani scatta intorno alla cinque di martedì e dopo 12 ore una cinquantina di immigrati sono ancora in strada, seduti sui marciapiedi. Alcuni di loro presentano segni di colluttazione, altri quelli dell’utilizzo di spray urticante. Tutti dormiranno all’addiaccio, senza servizio igienici, acqua e cibo, utilizzando le brandine portate fuori dal capannone.

Un episodio inconcepibile denunciano i rappresentanti sindacali di Cgil e il Sub che ritengono inammissibile che in una città definita dell’accoglienza, vengano prima effettuati gli sgomberi e poi deciso dove mandare le persone. Attaccano anche due consiglieri di “Napoli è Tua”, la lista civica che alle recenti elezioni amministrative ha appoggiato la candidatura di De Magistris: Arnaldo Maurino e Pietro Rinaldi puntano il dito contro il comandante della polizia municipale Luigi Sementa. Rinaldi parla di “iniziative di vigili urbani stile Rambo che impediscono la realizzazione del principio partecipativo che questa amministrazione ha il merito di aver sostenuto”. Rincara la dose Maurino che ricorda “al generale Sementa che non comanda un battaglione della Folgore in missione di guerra” e che “i diritti fondamentali non possono avere un riconoscimento attenuato quando si tratta di migranti” per poi invitare il sindaco ad assumersi con “forza la prospettiva di una Napoli intesa come città solidale”.

La replica di De Magistris arriva immediata con la nota in cui si afferma anche che “il Comune ha già dato prova di quanto sia sensibile al tema dei diritti degli immigrati provvedendo a dare una sistemazione dignitosa agli 84 immigrati che da mesi vivevano in condizioni inaccettabili”.

 

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