Il sistema Sesto e l’usanza delle mazzette alla sinistra

Anche Famiglia Cristiana, che negli ultimi tempi sembra più orientata a criticare il governo e la maggioranza, ha preso atto in questi giorni che le indagini di Mani Pulite e quelle di queste settimane a Sesto San Giovanni hanno evidenziato che era ed è consuetudine, laddove la sinistra governa stabilmente, finanziare illecitamente i suoi partiti. Leggasi PCI-PDS-DS-PD. E non passa giorno che un qualche giornale, dal Corriere della Sera, alla Stampa, al Giornale, Libero e persino Repubblica non pubblichino stralci delle dichiarazioni trascritte a verbale degli indagati o comunque di coloro che vengono ascoltati dalla Procura di Monza, per stabilire la verità sul giro di tangenti piuttosto vasto, che ormai considerare presunto sarebbe un esercizio molto prudenziale, al limite della non verità.

Le ultime dichiarazioni che stanno facendo tremare le gambe ai vertici nazionali del PD, partito manettaro per antonomasia, sono di Diego Cotti, imprenditore di 52 anni, genero di Giuseppe Pasini, l’81enne accusatore del sistema Sesto e di Filippo Penati, ex braccio destro di Bersani.

Diego Cotti risulta essere stato a capo di 18 imprese, tutte fallite o dalla cessata attività. Una bella presentazione. Egli ha dichiarato di avere ricevuto la richiesta di pagare tangenti per 20 miliardi agli ex DS, per costruire nell’area della ex Falck. Tangenti, a suo dire, che egli avrebbe pagato direttamente ai vertici DS di allora. A completamento del quadro poco edificante delle mazzette e del giro affaristico attorno all’amministrazione del centro-sinistra, Piero Di Caterina, l’immobiliarista accusatore di Penati, racconta di avere avuto non pochi ostacoli per la costruzione di un albergo, ma che si sono “magicamente” dissolti, quando assunse l’architetto Marco Magni, vicino alla giunta Penati di Sesto. Presso il suo studio vi lavorava la figlia dell’assessore Pasqualino Di Leva, una tale Tania.

Malgrado le competenze dubbie di Magni nella costruzione dell’hotel (Di Caterina sostiene di avere dovuto modificare tutto l’impianto progettuale del Magni), questi serviva da tramite con gli ex DS e gli avrebbe parlato dei cosiddetti “oneri conglobati”, un modo raffinato e nordicamente elegante per dire “tangenti”.

Cotti aveva già raccontato di rapporti con il braccio destro di Penati, Giordano Vimercati, 66 anni, il quale gli avrebbe chiarito come funzionasse il sistema Sesto.

 

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