Finanziamenti e prestiti PMI, il credito resta rigido

Aumentano in Italia le imprese che non riescono a far fronte al proprio fabbisogno finanziario. Questo è quanto emerso, a valere sul secondo trimestre del corrente anno, da un indagine realizzata in collaborazione con Format Ricerche di Mercato da Confcommercio-Imprese per l’Italia. Il tutto avviene a fronte di un accesso al credito, da parte delle PMI, attraverso il sistema bancario, che si mantiene rigido; in altre parole questo significa le banche continuano ad erogare credito con circospezione a fronte di istruttorie stringenti, spesso negate, ma anche a fronte di importi erogati inferiori a quelli inizialmente richiesti dall’azienda.

E sebbene l’ossatura della nostra economia poggi su una miriade di piccole e micro imprese, sono proprio quelle dimensionalmente più piccole, stando all’indagine di Confcommercio, che continuano ad avere difficoltà nell’accesso al credito. In particolare, le maggiori criticità, a livello geografico, si registrano nel Sud Italia. Il tutto a fronte di un’impresa su tre che in Italia bussa alla porta delle banche ed ottiene un finanziamento inferiore all’importo richiesto, oppure si vede negata l’erogazione in quando l’esito dell’istruttoria è negativo.

L’indagine realizzata in collaborazione con Format Ricerche di Mercato da Confcommercio-Imprese per l’Italia, rivela anche una situazione che a prima vista può apparire contrastante, ma che testimonia come le banche concedano finanziamenti e prestiti solo a piccole e medie imprese che rispetto al passato hanno una “fedina creditizia” più solida. Con la conseguenza che aumentano le imprese che, superata l’istruttoria dell’istituto di credito, riescono ad ottenere credito per importi pari o superiori a quelli richiesti.

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