Avere in cassa cento miliardi di euro e non usarli

Il dibattito di queste settimane gira intorno all’obiettivo del raggiungimento del pareggio di bilancio, che è stato anticipato al 2013, rendendosi necessari nuovi sacrifici e un anticipo di varie misure già previste nella manovra finanziaria du luglio. Obiettivo: diminuire il rapporto debito/pil, che attualmente si attesta al 119%, in modo da sgravare la nostra economia dal peso di un indebitamento strangolante. Tutto vero e tutto esatto. Ma quello che la stragrande maggioranza degli italiani non sa è che potremmo in pochi mesi persino abbassare il debito di 100 miliardi di euro, avendoli già in cassa.

Una boutade, una schiocchezza tipica del mondo dell’informazione? Assolutamente no. La Banca d’Italia ha in cassaforte 2400 tonnellate di oro. In questi mesi, l’oro ha superato uno dopo l’altro ogni record e attualmente ha superato la quotazione dei 1800 dollari all’oncia. Calcolando che ciascuna oncia vale circa 32 grammi, si tratta di circa 55 dollari al grammo. Ma attenzione: molti analisti prevedono che il prezzo dell’oro, da qui a pochi mesi, potrebbe raggiungere persino la quotazione di 2400 dollari all’oncia, un apprezzamento din un terzo del suo valore attuale, del tutto possibile, dato che in soli otto anni, l’oro ha subito un rincaro del 560%.

Se la strategia della Banca d’Italia fosse quella di aspettare il momento magico, per vendere le sue riserve di oro al prezzo massimo possibile, allora avrà fatto un servizio lodevole all’intera Italia. Non è un caso che il cancelliere tedesco Angela Merkel lo abbia chiesto esplicitamente.

Al valore di 2400 dollari all’oncia, l’oro di Bankitalia varrebbe complessivamente 133 miliardi di euro. Ma restando ai valori attuali e avendo cura di non inondare in un solo colpo i mercati di oro, cosa che ne farebbe crollare le quotazioni, pensate che in un solo colpo avremmo abbassato il debito del 6% del pil. Altro che manovra, cosa aspetta Draghi?

 

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