Inps scopre 29 mila lavoratori in nero

Ben 29 mila lavoratori in nero scoperti nei primi sei mesi del 2011 a fronte di oltre 30 mila ispezioni, e quasi 350 milioni di euro di contributi che non sono stati versati. Sono questi i numeri semestrali comunicati dall’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, nell’ambito delle operazioni di lotta e di contrasto all’evasione contributiva. Nel semestre, ai fini dell’attività ispettiva, e del suo completamento, c’è stata per ogni singola ispezione sia una maggiore complessità, sia una maggiore attività per effetto dell’entrata in vigore delle modalità operative del cosiddetto “Collegato Lavoro“.

A farlo presente con una nota è stato proprio l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, con il Presidente Antonio Mastrapasqua che ha inoltre messo in risalto come nel primo semestre del 2011, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ci sia stato un aumento del 6,2% dei contributi recuperati, ed un +0,5% di lavoratori in nero scoperti.

Intanto sempre dal fronte del lavoro, ma stavolta regolare, il cosiddetto “tiraggio” della cassa integrazione in Italia è oramai sceso sul livello del 40% circa. Proprio l’Inps al riguardo nei giorni scorsi ha reso noto che da gennaio a maggio 2011 la percentuale di ore di CIG utilizzate, rispetto a quelle richieste dalle imprese, si è attestata al 40,4%. La percentuale è frutto del 47,7% di tiraggio della cassa integrazione guadagni ordinaria, e del 32,8% della cassa integrazione straordinaria più quella in deroga. Siamo quindi ben lontani dal tiraggio degli anni scorsi, nel periodo più buio della crisi caratterizzato da una profonda fase recessiva del ciclo economico.

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