La caduta dall’Olimpo: anche Mou perde la testa

Nessuno ci credeva, eppure è successo: il mito Mou è crollato. Sgretolato come un castello di sabbia al vento, scaraventato via dall’uragano Messi, piegato di fronte allo strapotere Barça.

Già, l’eroe del Triplete nerazzurro ha perso tutti i suoi superpoteri, ed è diventato umano. Forse troppo. Che fosse sempre stato un personaggio particolare, il vate di Setubal l’aveva sempre palesato e non si è mai nascosto nè a stampa nè a televisioni per la sua capacità di “bucare lo schermo” come dicono quelli bravi.

Si conclude un’era? Possibile, ma poco probabile. Mou ha sempre abituato tutti a colpi di scena inattesi. Come nell’ultima gara di Supercopa Spagnola. Una brutta sorpresa per i tifosi del Real e per tutti gli estimatori del portoghese, la maggior parte ovviamente interisti: sì, perchè la sconfitta ci sta soprattutto di fronte ad un Messi così, come è anche lecito riscaldarsi quando dopo averle provate tutte, ma veramente tutte, cadi di nuovo contro gli stessi avversari, gli acerrimi rivali di sempre.

Quello che non è tollerabile è il gesto: una vigliaccata pazzesca, quella di Mou. Quel dito nell’occhio di Vilanova è una caduta di stile, per uno che, dello stile è diventato uno dei più grandi modelli, almeno nel mondo del calcio. Anche gli dei possono adirarsi, anche gli alieni come Mou. Lui che disse al primo giorno a Milano: “Non sono un pirla”, stavolta, dispiace dirlo, si è comportato come tale. Ecco perchè forse l’ultima sconfitta di Mou ha un sapore due volte amaro, ed è probabilmente una delle più dfficili da mandare giù. Lui, l’invicibile che non sa perdere. In tutti i sensi.

Impostazioni privacy