Il Papa da Madrid si conferma l’unico rivoluzionario anti-conformista

Sono stati due milioni i giovani accorsi da ogni angolo della Spagna e dal resto del mondo, per ascoltare la veglia di Papa Benedetto XVI in occasione della ventiseiesima Giornata Mondiale della Gioventù. La tv spagnola ha trasmesso le immagini del pomeriggio di sabato, in cui una Madrid invasa da milioni di giovani vive tra l’afa estiva e un violento temporale che si è abbattuto sulla città. E dal palco dove siede il Pontefice si ironizza con i giovani: “Volevate l’acqua e l’acqua è arrivata”. Il riferimento è alla mancanza di bottigliette di acqua in giro per la città che molti pellegrini hanno lamentato. Un fatto che può destare più di una qualche preoccupazione, viste le temperature di questi giorni. Due giorni fa, dal palco dove parlava Benedetto XVI si sono persino lanciati spruzzi di acqua vaporizzata al fine di alleviare un pò le sofferenze dei giovani, avvolti da una calura impressionante.

Ma è ancora più impressionante che nessuno abbia rinunciato, malgrado tutto. Non le contestazioni, non i timori di possibili scontri e violenze, non l’afa, non la pioggia hanno impedito alle folle già oceaniche dei giorni scorsi di crescere, fino alla cifra incredibile di due milioni di presenze.

Ma cosa spinga tanti giovani ogni anno ad ascoltare la parola del Santo Padre lo si può capire dal messaggio che il Papa ha voluto lanciare a chi lo ha ascoltato in queste giornate madrilene. Li ha invitati a non cedere al conformismo della mondanità, a non guardare il futuro con paura e a non temere le proprie stesse debolezze. Un’esortazione non vuota, quella di Papa Benedetto XVI, il quale ha nel contempo denunciato l’inciviltà della mancanza di lavoro per troppi giovani, una piaga europea, ma che in Spagna ha assunto i contorni tragici della disoccupazione di massa. Altro che “indignados”, che proteste e violenze verbali e fisiche. Il messaggio del Pontefice è stato più rivoluzionario e anti-conformista, ma allo stesso tempo carico di una visione di speranza, di una prospettiva che viene incarnata nella Verità, invocando che i giovani chiedano a Dio di perseverare nella fede con allegria e fedeltà.

Il linguaggio è inconsueto, non per la Chiesa, bensì per il mondo laico e politico di questi anni, rabbuiato e cupo, non in grado di esortare gli animi alla speranza e a una nuova via credibile.

La Spagna che verrà e l’intera Europa, laica o cristiana, dovrebbero ripartire da qui. Non nel senso confessionale del messaggio, che sta alla libera scelta di ciascun individuo, quanto al contenuto di un linguaggio gioioso e carico di prospettive. Ma qui le parole sono legate al contenuto, mentre l’Europa di oggi è vuota prima ancora che di parole, proprio del contenuto da comunicare.

 

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