La Lega tiene duro sulle pensioni, il governo è spaccato

A quanto pare a nulla son serviti i messaggi indirizzati a mezzo stampa da Angelino Alfano ad Umberto Bossi, se non a fargli guadagnare una sonora pernacchia da parte del senatur ai microfoni dei giornalisti. La segreteria politica della Lega (con presenti Bossi, Roberto Calderoli, e  Roberto Maroni) convocata oggi in via Bellerio e durata circa un paio d’ore ha deliberato: no a ritocchi sulle pensioni, mentre sugli enti locali è necessario rivedere i tagli eccessivi. In una dichiarazione ufficiale del ministro per la Semplificazione si spiega che la Lega Nord, ribadendo che le norme relative alla previdenza “sono idonee e non suscettibili di modifica vista l’intesa raggiunta a riguardo tra Umberto Bossi e Silvio Berlusconi” intende presentare altre due proposte correttive della manovra finanziaria: una relativa ad un “ridimensionamento dell’intervento sulle autonomie locali” ritenuto “assolutamente necessario” ed una proposta per combattere l’evasione fiscale e così “reperire risorse per lo sviluppo del Paese”.

Mentre oggi andava in scena a Torino una manifestazione di protesta degli amministratori locali contro i tagli, Calderoli ha anche incontrato i rappresentanti dell’Anci, fra cui Osvaldo Napoli (Pdl) assicurando che la proposta della Lega arriverà tra pochi giorni.

Sulle pensioni invece intervento del ministro del Welfare Maurizio Sacconi che a sorpresa si schiera a difesa del sistema attuale, che a suo dire è il più sostenibile d’Europa, e non ha senso riformarlo per l’ennesima volta. ”L’unico punto che si può discutere sono i tempi di entrata in vigore di una riforma già fatta e anticipata dal 2020 al 2016. Oltre a pensare alla sostenibilità finanziaria bisogna preoccuparsi anche della sostenibilità sociale” ha concluso. Cautela anche dal ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani che si augura che il Parlamento durante l’iter della finanziaria “non peggiori la manovra o procuri danni”. Intanto sul fronte delle opposizioni il Terzo polo annuncia la presentazioni delle sue proposte alternative a quelle del governo, in un piano in cinque punti che dovrebbe riguardare pensioni, liberalizzazioni, abolizione delle province e lavoro. Ambigui i messaggi che arrivano dal leader dell’Udc Casini che assicura sostegno anche al posto della Lega, se il governo recepirà le sue proposte.

Domani pomeriggio arriveranno anche le proposte del Pd con una conferenza stampa nella sede del partito con il segretario Bersani e, come promesso in precedenza, i contenuti verranno illustrati alle parti sociali. Sempre per Mercoledì è previsto il presidio della Cgil contro una manovra definita “ingiusta, iniqua e sbagliata” dalla leader Susanna Camusso che guiderà la protesta.

 

 

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