Pensioni e stipendi: stangata con aumento Iva

Tra le possibili modifiche al Testo della nuova manovra finanziaria da 45 miliardi di euro potrebbe esserci quella relativa all’aumento dell’imposta sul valore aggiunto. In particolare, la politica sta “trattando” sull’aumento dell’1% dell’Iva, magari per andare a togliere il contributo di solidarietà che va a stangare i redditi medi e alti, quelli associabili di norma a contribuenti che dichiarano tutto quello che guadagnano, o che non possono comunque lasciarsi tentare dal vizietto dell’evasione fiscale. Ma cosa provocherebbe l’aumento di un punto dell’Iva? Ebbene, secondo il Codacons si tratterebbe di una scelta e di un atto irresponsabile che andrebbe tanto per cambiare a stangare i soliti noti, ovverosia i pensionati ed i lavoratori dipendenti attraverso i consumi.

L’Associazione stima che con un punto di imposta sul valore aggiunto (Iva) in più il carico aggiuntivo sarebbe pari a ben 290 euro medi annui a famiglia, che si aggiungono ai rincari 2011 ed ai provvedimenti lacrime e sangue delle due manovre finanziarie dell’attuale Governo in carica, quello di centrodestra.

Inoltre secondo il Codacons potrebbe innescarsi con l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) di un punto una sorta di reazione a catena sui prezzi, tipicamente speculativa attraverso arrotondamenti al rialzo dei listini dei beni di prima necessità. Insomma, l’inflazione rischierebbe di portarsi ben oltre l’attuale livello del 2,7% rilevato dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). E se il Codacons è contrario, Confindustria invece vede di buon occhio l’aumento dell’Iva in quanto misura strutturale tale da permettere il reperimento di risorse per il rilancio dell’occupazione, a partire dai giovani.

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