Moody’s declassa debito del Giappone a Aa3

L’agenzia internazionale di rating Moody’s ha declassato il rating sul debito pubblico di lungo termine del Giappone, abbassando la valutazione di un gradino, da Aa2 a Aa3. Ne ha dato notizia la stessa agenzia, che ha rimarcato come sia difficile che Tokyo riesca a diminuire il peso del suo ingente debito, che quest’anno dovrebbe attestarsi al rapporto sbalorditivo del 204%. La situazione è certamente aggravata dal recente terremoto e tsunami dello scorso 11 marzo, che ha elevato il già imponente livello della spesa pubblica e abbassato le prospettive di crescita del Paese.

Peraltro, secondo Moody’s, la dinamica tra entrate e spese non lascia intravedere nulla di positivo, dato che il livello annuo della spesa risulta essere di gran lunga superiore alle entrate.

Tokyo ha chiuso in calo dell’1% circa, un dato non certamente drammatico. La notizia non ha colto molti di sorpresa, in quanto l’agenzia aveva già messo sull’attenti il Giappone nel mese di maggio.

Ma con Tokyo, si tratta del secondo grande Paese ad essere colpito dalla scure del declassamento dei titoli, in meno di tre settimane. Il 5 agosto toccava gli USA l’umiliazione della perdita della tripla A, ad opera di Standard & Poor’s. Due stati del G8 nell’occhio del ciclone delle agenzie di rating non è un gran bel segnale, per la credibilità di questo ristretto club nel mondo. E se si pensa agli attacchi contro i nostri titoli di stato, nonchè alla possibilità che anche Francia e Gran Bretagna possano subire un “downgrade”, si capisce come le economie più avanzate rischiano di scricchiolare agli occhi del resto del pianeta.

 

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