BCE, aggregato monetario M3 cresce meno delle attese a luglio

La Banca Centrale Europea ha reso noto che la massa monetaria nell’Eurozona, come individuata nell’aggregato monetario M3, è salita del 2% su base annua, contro una previsione di crescita del 2,2%. A giugno, l’aumento tendenziale era stato dell’1,9%.

Sempre Francoforte, poi, ha fatto sapere che nel mese di luglio, la crescita dei prestiti ai privati nella zona euro è stata del 2,4%, contro un consensus del 2,5%.

Questi dati potrebbero sembrare un po’ assurdi per molti dei lettori, ma sono indici di estrema importanza, perché vengono costantemente monitorati dalla BCE, al fine di verificare e prevedere l’andamento dell’inflazione, con una prospettiva di anticipo fino a un massimo di 18 mesi.

L’aggregato M3, ad esempio, rappresenta con un buon grado di approssimazione la massa monetaria liquida, prontamente liquida o investita in azioni, obbligazioni, fondi. In poche parole, la crescita di questa massa indica che vi sarà un rialzo dei prezzi, conseguente all’eccesso di moneta in circolazione, mentre lo studio delle singole componenti dell’M3 consente di prevedere in che proporzioni e tempi i prezzi cresceranno o meno.

Quindi, il minore tasso di crescita dell’aggregato potrebbe rappresentare un freno alla politica di aumento ulteriore dei tassi, già data un po’ per rinviata e segnalerebbe le difficoltà dell’Eurozona, sul fronte economico, come dimostra anche il dato inferiore alle stime anche del monte-prestiti ai privati.

Tuttavia, la politica della BCE continua ad essere accomodante, dato che la massa monetaria in circolazione tende a crescere a un tasso superiore a quello del pil e comunque, sebbene a un ritmo meno marcato del mese di maggio (+2,3% a/a).

 

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