Manovra, dal vertice di Arcore intesa Berlusconi-Bossi

Nel giorno della protesta di quasi mille sindaci, il Governo trova la quadra per le modifiche alla manovra finanziaria che dovrà accompagnare l’Italia fuori dalla crisi.

Dopo un vertice di oltre sei ore tenutosi nella villa di Arcore del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, la maggioranza sembra aver trovato un accordo per presentarsi compatta all’appuntamento con il voto parlamentare in programma al Senato la prossima settimana. Alla riunione di lavoro hanno preso parte oltre al premier anche il segretario del Pdl Angelino Alfano con i capigruppo Cicchitto e Gaparri, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e i ministri leghisti Bossi, Calderoli e Maroni.

Dall’intesa trovata questo pomeriggio ad Arcore arriva quello che può essere visto come un messaggio di distensione verso gli enti locali, con la riduzione di due miliardi di euro dei tagli previsti dal decreto emanato ad inizio agosto. L’ufficialità è arrivata da una nota del governo in cui si legge che la soppressione delle province, con le competenze affidate alle Regioni,  sarà inserita in una riforma costituzionale che prevederà anche il dimezzamento del numero dei parlamentari. Sempre per gli enti locali, non si procederà più alla soppressione dei piccoli comuni, ma allo svolgimento in forma di unione di tutte le funzioni fondamentali a partire dal 2013, con il mantenimento dei consigli comunali che però vedranno la riduzione dei componenti e l’abolizione dell’indennità e dei gettoni per i loro componenti. Scompare inoltre il contributo di solidarietà (che rimarrà solo per i membri del parlamento), mentre saranno ridotte le misure di vantaggio fiscale per le società cooperative . Non è previsto quindi alcun aumento dell’Iva mentre per le pensioni saranno utili soltanto gli anni di lavoro e saranno esclusi dal conteggio gli anni relativi al servizio militare e al percorso universitario, che rimarranno comunque validi per il calcolo della pensione.

Il primo commento alle modifiche che saranno presentate dal governo arriva da Osvaldo Napoli, presidente dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) che parla di giudizio più negativo che positivo anche se si riserva di approfondire con precisione i dettagli dell’accordo e rimanda il giudizio complessivo a domani quando si terrà il direttivo dell’Anci.

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