Manovra, l’asse Berlusconi-Bossi evita la stangata fiscale

La manovra finanziaria da 45,5 miliardi di euro, spalmata sugli anni 2012 e 2013, resterà certamente a saldi invariati, perchè è impossibile fare altrimenti, ma si preannunciano molte novità, rispetto alle indicazioni che erano state date un paio di settimane fa, con il varo in Consiglio dei ministri.

Ecco quali sono i punti più importanti, che l’asse tra il premier Berlusconi e il leader della Lega Bossi ha apportato. Anzitutto, scompare il cosiddetto contributo di solidarietà, ossia la maggiore imposta Irpef del 5% sui redditi sopra i 90 mila euro e del 10% sopra i 150 mila euro. Resta solo per calciatori e parlamentari.

Non è previsto alcun aumento dell’Iva al 21%, come circolava fino a ieri pomeriggio. Se tale aumento ci sarà, avverrà solo per realizzare in futuro la delega fiscale, ossia la rimodulazione delle aliquote Irpef e il loro alleggerimento.

Minori tagli ai comuni, per circa 1,7 miliardi, mentre quelli più piccoli saranno costretti a mettere i servizi in comune, ma non verranno soppressi. L’abrogazione delle province sarà totale, ma per via costituzionale.

Capitolo pensioni. E’ il vero colpo di scena della giornata politica di ieri. Considerate intoccabili, per via del veto della Lega Nord, al contrario, le pensioni verranno ritoccate in senso restrittivo, ma solo quelle di anzianità. In sostanza, ai fini della determinazione degli anni di contribuzione maturati per il raggiungimento dei requisiti per la pensioni di anzianità, non verranno conteggiati gli anni di servizio militare e quelli della laurea, ossia i contributi figurativi. Tuttavia, questi anni varranno ugualmente, ai fini del calcolo dell’importo pensionistico.

Agevolazioni coop. Verranno dimezzate le agevolazioni fiscali in favore delle cooperative. Si calcola che i tagli porteranno un maggiore gettito per circa 350 milioni di euro.

 

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