USA, Rick Perry cavalca i sondaggi e Mitt Romney insegue

La situazione politica dentro il Partito Repubblicano è stata stravolta nel giro di nemmeno un mese. Fino a circa 30 giorni fa, il mormone Mitt Romney era dato in vantaggio su tutti i suoi rivali del GOP nella gara per l’ottenimento della nomination per le presidenziali del 2012. L’anti-Obama sarebbe stato, insomma, lui. Ma lo scenario è mutato radicalmente non appena il governatore del Texas, Rick Perry, ha deciso di scendere in campo, con un discorso tra il politico e il religioso nello stato del South Carolina. In pochissimi giorni l’elettorato di destra si sarebbe spostato nettamente verso Perry, facendo perdere smalto e consensi a Romney. Basta citare i sondaggi di queste settimane per accorgersi di quanto stia accadendo negli USA.

Perry è dato avanti in tutte le rilevazioni, con un margine minimo su Romney del 6% e un massimo del 13%. Mediamente, sono nove punti a distanziare i due candidati. Ma la tendenza è tutta a favore di Perry.

La base dei Tea Party, ossia la destra libertaria e anti-tasse, quella dello “small government” è schierata nettamente con il governatore texano e così la stessa Michele Bachmann, che pure era stata considerata un astro nascente del GOP, brilla di gran lunga meno dei suoi rivali, dato che ad incarnare gli stessi valori conservatori e liberisti è proprio Perry. Questo, a differenza della 52enne del Minnesota, gode di un profilo istituzionale solido (ha vinto tre mandati consecutivi in Texas), così come di successi rilevanti in economia e occupazione, in particolare.

Adesso anche Romney è costretto a inseguire Perry su posizioni più di destra, ma il suo approccio più duro contro l’aborto, l’omosessualità e le tasse sembra essere più il frutto di un calcolo politico che di un profilo realmente conservatore.

Lo sanno bene anche i finanziatori delle campagne elettorali, i quali possono creare il successo o meno di un candidato. E così se Romney guidava la classifica dei Repubblicani più finanziati, adesso molti quattrini si stanno frettolosamente spostando verso Perry, ritenuto un cavallo vincente, persino in un probabile confronto con Obama. E con i dollari, si rafforza la leadership del texano, nonchè la convinzione degli stessi elettori della destra di avere trovato colui che li potrebbe riportare alla Casa Bianca.

 

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