Driven: San Francisco

L’idea di fondo di questo nuovo Driven San Francisco prodotto da Ubisoft Reflection è quello di dare un netto taglio con il passato restando comunque ancorati alle radici della saga.

La novità introdotta nel  gameplay che salta subito all’occhio è quella di Shifting: il protagonista Tanner finisce in ospedale in seguito ad un grave incidente avvenuto durante la caccia al criminale Charles Jericho, risvegliatosi si renderà conto di aver acquistato il potere di prendere possesso dei cittadini di della città alla guida. Questa novità introdotta permette di dare una certa ventata di freschezza al mondo delle corse arcade, ma farà storcere il naso ai puristi, poiché conferisce al gioco un taglio strategico insolito per il genere. Molto spesso capiterà infatti di sorvolare a volo d’uccello la pianta 3D della città per cercare il mezzo più adatto a fermare l’auto in corsa che stiamo inseguendo il tutto finendo in uno scontro frontale.

Le capacità di Tuner ci permetteranno anche di compiere azioni completamente nuove nell’universo videoludico come  guidare due auto contemporaneamente e arrivare allo stesso modo contemporaneamente  primo e secondo in una competizione

Alcuni elementi del game design mostrano alcune sbavature, come l’acquisto dei veicoli e dei garage sparsi per la città, grazie all’accumulo della moneta del gioco chiamata Determinazione, i veicoli saranno sempre rintracciabili presso tutti i garage ma considerando la necessità durante le missioni di dover utilizzare la modalità di shifting il tutto risulta sommariamente superfluo.

Le missioni secondarie possibili sono molteplici e ben strutturate, ci sono, infatti, accanto alle classiche gare clandestine, che porteranno il gameplay ad una modalità  più tradizionale, inseguimenti, acrobazie in reality show,  istruttori di scuola guida da terrorizzare e molto altro ancora sfruttando l’abilità di Shifting.

I veicoli disponibili sono oltre cinquanta tutti su licenza e regalano una ottima sensazione alla guida soprattutto nel cambio da un’auto all’altra.

I ragazzi di Ubisoft Reflections hanno puntato tutto sulla fluidità: 60 FPS, mappa accessibile in tempo reale, caricamenti ridotti al minimo, mentre si è fatta economia sulla fisica della guida e sulla dinamica degli scontri. Ottima la colonna sonora anni ’70.

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