USA, sondaggi bocciano Obama e premiano Rick Perry

Gli ultimi sondaggi denotano il calo dei consensi per il presidente degli USA, Barack Obama, alle prese con il forte timore di una nuova recessione dell’economia americana, che comprometterebbe seriamente la sua rielezione. Già un sondaggio effettuato la scorsa settimana dalla Cnn/Org conferma che l’80% degli americani ritiene che l’economia USA sia in recessione e addirittura un terzo degli intervistati ritiene che sia fortemente in recessione. Una non verità, dato che tecnicamente il pil americano non è sceso rispetto all’anno precedente e si definisce recessione quando il pil cede per due trimestri consecutivi. Tuttavia, ciò che importa è la visione che gli elettori hanno delle cose, visto che essi votano per ciò che pensano e non sulla base dei dati oggettivi della macroeconomia. Inquietante, poi, che solo il 34% degli intervistati continua a considerare positivo l’operato di Obama.

Sondaggi, che sono il chiaro segnale di quanto starebbe accadendo in America, ossia una crescente insoddisfazione contro un’amministrazione accusata di non essere in grado di fare qualcosa per creare nuovi posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione resta al 9,1% ad agosto e le previsioni non sarebbero rosee. In tutta questa situazione, chi si avvantaggia del clima di riflusso dalla obamania è soprattutto il Partito Repubblicano, sebbene in particolare il governatore texano Rick Perry.

I sondaggi sono fin troppo benevoli con l’ultimo sceso in campo alle primarie del GOP. Neanche un mese fa aveva annunciato la sua candidatura e oggi si ritrova in testa ai consensi per le primarie e addirittura vincente contro un’ipotetica sfida contro Obama per le prossime presidenziali del novembre 2012. I dati Rasmussen Reports indicano che tra Obama e Perry, il 41% voterebbe l’attuale presidente, contro il 44% di Perry. Il 15% andrebbe ad altri candidati. La tendenza è altrettanto chiara. Rispetto alla precedente rilevazione, Obama cala di 2 punti e Perry aumenta il suo consenso di 4. E non ha ancora fatto una vera e propria campagna elettorale.

Obama, invece, continuerebbe a farcela contro la candidata dei Tea Party, Michele Bachmann, con il 46% dei consensi contro il 38% dell’avversaria. Vincerebbe la sfida anche contro il mormone Mitt Romney: a quest’ultimo andrebbe il 39% dei voti, contro il 43% di Obama, ma in questo caso la tendenza sarebbe verso il restringimento della differenza di voti, con l’attuale presidente in calo del 3% e il Repubblicano in aumento di un punto.

Ma è evidente che la carta vincente del GOP, a questo punto sarà Perry. E molto probabilmente si è già messa in moto una macchina organizzativo-mediatico-finanziaria al fine di sostenere colui che sarebbe maggiormente accreditato per la vittoria finale. Lo hanno già fatto gli stessi elettori di destra, spostando i loro consensi da Bachmann e Romney al governatore del Texas.

 

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