Manovra bis 2011 blindata in Parlamento

La manovra bis 2011 del Governo di centrodestra, finalizzata ad anticipare di un anno il pareggio di bilancio, arriverà in Parlamento “blindata”. In data odierna, martedì 6 settembre 2011, nel giorno dello sciopero generale della Cgil proprio contro le manovre del Governo, si è infatti riunito in via straordinaria il Consiglio dei Ministri, che in una mezz’ora ha deliberato per porre sulla manovra bis 2011 la questione di fiducia. In accordo con quanto recita una nota ufficiale emessa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, la decisione di porre il voto di fiducia sulla manovra bis 2011 è strettamente legata alla “gravità del contesto internazionale di crisi finanziaria“.

Le opposizioni al Governo di centrodestra, appresa la notizia, non hanno nascosto la propria contrarietà ad una decisione che, tra l’altro, non era in programma solo fino a qualche giorno fa. Inoltre, dal CdM la manovra bis 2011, stando alle indiscrezioni di queste ultime ore, esce sostanzialmente modificata con tre novità rilevanti che da un lato rafforzano il provvedimento, ma dall’altro vanno ancora una volta a mettere ulteriormente le mani nelle tasche degli italiani.

Intanto dovrebbe arrivare il tanto temuto aumento dell’imposta sul valore aggiunto (Iva), con l’aliquota al 20% che sale di un punto percentuale, al 21%. Ma c’è anche un contributo di solidarietà che ritorna, e che dovrebbe essere applicato al 3% sui redditi al di sopra dei 300 mila euro. E’ stangata inoltre sulle pensioni, con l’età pensionabile delle donne nel settore privato che salirà con un anticipo di due anni, dal 2016 all’anno 2014.

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