Russia, spuntano candidati anti-Putin

Si va delineando sempre più il quadro che tra sei mesi gli elettori russi potrebbero trovarsi alle urne per le elezioni presidenziali. Poco a poco, un pò tutti i candidati si stanno affacciando nella scena politica, comunicando la loro intenzione di correre per il Cremlino. La nota curiosa è che ancora non esiste alcun candidato ufficiale per Russia Unita, la formazione politica del premier Vladimir Putin e del presidente Medvedev. Molti pronosticano che Putin potrebbe annunciare la sua discesa in campo (sarebbe la terza) a fine mese, mentre altri ritengono che egli lo faccia soltanto dopo le elezioni per il rinnovo della Duma, previste per il 4 dicembre. Ed è guardando alle elezioni parlamentari che i maggiori protagonisti della politica russa hanno già fatto il loro annuncio, nel tentativo di rinvigorire il loro partito e di strappare qualche seggio agli avversari.

Tra i nomi certi ci sarebbe quello di Gennady Ziuganov. A capo del Partito Comunista post-sovietico e nostalgico del bolscevismo, oggi non fa più paura a nessuno, ma nel 1996, quando si candidò contro l’allora presidente in carica Boris Eltsin, l’Occidente tremò, in quanto la sua possibile rielezione avrebbe determinato un ritorno all’Unione Sovietica, magari in versione territoriale ridotta. E allora prese oltre il 40% al secondo turno, ma con l’ingresso in politica di Putin, la sua figura scivolò in un inesorabile declino.

E altra presenza ormai fissa sarà quella di Vladimir Zhirinovsky, a capo di una formazione di destra nazionalista, il Partito Liberaldemocratico, ma più che altro chiacchierato per le sue stravaganze personali, più che per le proposte politiche. Zhirinovsky punta pubblicamente ad ottenere il terzo posto, ma lo scopo principale della sua ennesima discesa in campo sarebbe quella di assicurarsi qualche deputato alla Duma. Tra le novità di questa campagna elettorale spunta poi tale Mikhail Prokhorov, a capo della formazione Causa Giusta. Trattasi di un miliardario, che vorrebbe contendere a Putin molti volti alla Duma e punta sullo scontento popolare.

Infine, ma non è certo, dovrebbe scendere in campo anche il regista e sacerdote ortodosso Ioann Okhlobystin. L’uomo vorrebbe però l’endorsement della Chiesa Ortodossa, che gli ha già fatto sapere che non ci pensa nemmeno di appoggiare un candidato ufficialmente e di fare politica, ricordando, anzi, come non sia consentito al clero ortodosso fare politica personalmente, se non quando non dovesse rendersi necessario per il bene della Chiesa.

Insomma, tra nostalgici dell’Urss che fu, tra eccentrici nazionalisti e miliardari improvvisati salvatori della patria, pare proprio che Putin possa dormire sonni tranquilli.

 

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