Tesoro, crescono entrate dell’1,3% tra gennaio e luglio

Buone notizie dai conti pubblici. Le entrate tributarie in Italia sono cresciute dell’1,3% nel periodo compreso dall’inizio dell’anno fino alla fine di luglio, attestandosi a 221,6 miliardi di euro. Il risultato è dato da una flessione dello 0,7% per le imposte dirette e un aumento complessivo del 3,8% delle imposte indirette.

Il dato risulta essere abbastanza positivo per l’ultimo mese rilevato, quello di luglio. Le entrate sono cresciute complessivamente del 2,5% sullo stesso mese dell’anno precedente, per un maggiore introito per le casse del Tesoro di 934 milioni e per un gettito complessivo di 38,426 miliardi.

Nello specifico, a luglio sono cresciute le entrate IRE per 921 milioni, quelle IRES per 692 milioni, mentre il gettito IVA è diminuito di 266 milioni, un calo dovuto solo alla componente degli scambi interni (-485 milioni), mentre sulle importazioni si è registrato un maggiore gettito IVA per 219 milioni.

E questi dati porrebbero un freno alle richieste dell’Europa di tenersi pronti per un ulteriore manovra aggiuntiva, nel caso in cui dovessero registrarsi minori entrate rispetto al previsto. Per ora, al contrario, il miglioramento dei conti sembra esserci e sembrerebbe essere destinato a crescere, considerando che alla fine dell’anno, specie tra novembre e dicembre, si registrano imponenti surplus fiscali, dati dagli acconti IRE e dalla liquidazione dell’IVA.

Sempre sul fronte europeo c’è da registrare la posizione del Presidente della Commissione UE, José Manuel Barroso, il quale si è detto convinto che introdotti adesso, gli eurobond non servirebbero a nulla, ma che bisognerebbe ragionarci per il futuro, almeno per determinate opzioni. Il numero uno di Bruxelles ha, invece, ribadito sulla necessità di una maggiore integrazione delle politiche a livello europeo.

 

 

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