Un sondaggio realizzato da Swg, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, fornisce qualche conferma e anche qualche sorpresa, in tema di tasse e rapporto tra queste e il contribuente. Il dato più clamoroso riguarda forse le risposte su quale sia la tassa più odiata dagli italiani: al primissimo posto c’è il Canone Rai, detestato dal 45,5% degli intervistati, che lo ritengono un balzello inutile.
E che si tratti di un sentimento diffusissimo lo dimostra il fatto che la seconda tassa più odiata è il bollo auto, ma con il 14,4% delle risposte. Di fatto, tre volte in meno le risposte sul Canone, a conferma che la tassa televisiva viene vissuta come una vessazione indigesta.
Al terzo posto figura l’Iva, con il 9,1% e seguono poi l’Irpef al 7,5% e l’Ici al 6,4%. Su quest’ultimo punto, tuttavia, bisognerebbe indagare maggiormente. Non c’è dubbio che i Comuni, che sono anche i commissionari del sondaggio, cercheranno di sfruttare il dato, per sottolineare come tale imposta non sia considerata vessatoria e a tale proposito c’è da registrare una fortissima pressione sulla grande stampa nazionale, che smania per imporre balzelli patrimoniali. Ma c’è da sottolineare come lo scarso odio che l’Ici riscuote oggi sia da mettere in relazione al fatto che questa imposta gli italiani non la pagano più, se non una minoranza di possessori di seconde case, dopo la decisione del governo Berlusconi nel 2008 di abolirla del tutto sulle prime case.
Difficile, quindi, che si odi una tassa che non si paga. Il 65% degli intervistati poi ritiene le tasse un dovere civico (33,4%) e uno strumento di equità per i cittadini (31,6%), ma c’è da registrare anche un 29,3% che le considera uno strumento di vessazione in mano allo stato, con punte del 37,% in Sicilia e Sardegna.