Manovra, lo sciopero dei sindaci: partecipa anche Alemanno

Ieri gli incidenti fuori Montecitorio, oggi la protesta degli enti locali: la manovra non ha certo riscosso un grande successo. Novemila sindaci questa mattina hanno rimesso la loro delega nelle mani dei prefetti: è lo “sciopero” dei primi cittadini italiani contro la manovra finanziaria che ha avuto il lasciapassare anche dalla Camera, dopo averlo ottenuto la settimana scorsa dal Senato. I sindaci protestano contro un provvedimento che ritengono ingiusto e che, conti alla mano, toglie ulteriori risorse alle casse delle varie amministrazioni comunali, andando ad incidere su servizi essenziali.

Una protesta non certo di parte che ha, infatti, potuto contare sul sostegno del primo cittadino di Roma, Gianni Alemanno, uno dei politici più in vista del Pdl.

È lo stesso Alemanno a spiegare i motivi della sua partecipazione allo sciopero dei sindaci: “Non era possibile consegnare la protesta dei sindaci solo agli amministratori di centrosinistra. Quella di oggi è una iniziativa contro una manovra che impedisce di assicurare ai nostri cittadini i servizi necessari. Ci troviamo davanti a problemi oggettivi e in situazioni di questo tipo non si può stare zitti per puro calcolo di partito. Tutti i sindaci stanno oggi ponendo una questione oggettiva: il governo è tenuto a dare una risposta”. Sull’altro versante politico, ma uniti nella stessa lotta c’è il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che in una lettera pubblica definisce lo “sciopero dei sindaci” come una forma di protesta “necessaria di fronte ad una manovra economica ingiusta e sbagliata per quanto concerne le istituzioni territoriali”, che con i tagli agli enti locali impedisce ai sindaci di “migliorare la qualità di vita dei nostri cittadini, garantendo loro servizi e prestazioni a cui hanno diritto”.

Tra i sindaci che hanno dato il loro appoggio all’iniziativa figura anche Sandy Cane, primo cittadino di Viggiù (Varese) eletto nelle liste della Lega Nord: nonostante il partito abbia espressamente invitato i suoi amministratori a non prendere parte allo “sciopero dei sindaci”, Cane ha voluto far conoscere il suo dissenso verso la manovra approvata dal Parlamento aderendo alla iniziativa promossa dall’Associazione Nazionale Comuni d’Italia e si è detta pronta nel caso in cui i vertici del Carroccio decidessero di espellerla dal partito.

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