Al volante con la forza del pensiero

Con la forza del pensiero si può fare di tutto. Anche guidare un’auto.

Ne è convinto il dottor Raul Rojas che con il suo team del laboratorio AutoNOMOS della Freie Universität di Berlino ha inventato “Emotiv“, una sorta di caschetto che permette al guidatore di condurre e bloccare l’auto con la semplice forza del pensiero, facendo ricorso a dei neurotrasmettitori.

Grazie a un sensore che raccoglie i segnali elettrici del cervello (prodotto dalla Emotiv di San Francisco) il professor Raúl Rojas ha creato un’applicazione che permette di spostare un oggetto virtuale con il pensiero. A ogni movimento pensato corrisponde una differente attività cerebrale; associando lo schema disegnato nell’attività cerebrale da queste operazioni a comandi da impartire a un’auto, è possibile frenare o far sterzare un veicolo senza muovere un muscolo. A guidare è la forza del pensiero.

Ma come funziona il dispositivo? I sedici sensori di Emotiv si applicano direttamente alla testa dell’utente-guidatore e sono in grado di registrare un vero e proprio elettroencefalogramma (EEG) delle onde cerebrali. In seguito entra in gioco il software ideato dal team di ricerca, in grado di convertire ogni modello mentale in un comando specifico e ben distinto tra frena, accelera, gira a destra o gira a sinistra; l’esecuzione è quasi istantanea.

Il progetto Brain Driver, seppur innovativo, è ancora in fase di sviluppo. La prossima sfida dei ricercatori è la riduzione del ritardo che intercorre tra il comando impartito con il pensiero e l’azione eseguita dall’automobile. Ci sta lavorando il dottor Stefan Haufe del Berlin Institute of Technology, al lavoro per creare un sistema di frenata a prova di incidente.

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