Il 21 settembre 2011 si rinnova la giornata mondiale per l’Alzheimer, un appuntamento ormai fisso e continuativo che si rinnova da diciotto anni. Negli ultimi anni la ricerca e la medicina hanno dimostrato di aver investito tante risorse sia economiche e sia fisiche, ottenendo risultati importanti, atti a migliorare la vita del malato e delle rispettive famiglie.
Ancora una volta la giornata mondiale dell’Alzheimer che si celebrerà come detto tra qualche giorno, ha come obiettivo primario, quello di mirare a migliorare non solo la vita della persona direttamente interessata, ma anche di dare un aiuto e sostegno alle famiglie coinvolte in questa lunga battaglia.
L’Alzheimer è una patologia degenerativa, verso la quale ancora non esiste una cura definitiva, quello che i governi e le strutture specializzate possono fare, è di attivarsi maggiormente a sostegno delle famiglie, supportando quindi tutti i mezzi di cui questi hanno bisogno, ma anche e soprattutto, incentivando l’operazione da un punto dal punto di vista della diagnosi precoce.
Ancor oggi nonostante gli innumerevoli sforzi, la vita delle persone che devono affrontare questo percorso tortuoso come quello dell’Alzheimer, hanno bisogno di una maggiore attenzione e un sostentamento continuo e persistente.
Questa malattia ha un aspetto iniziale ambiguo ed equivoco, spesso le prime avvisaglie della malattia sono ignorate, senza che le persone possano dare ai primi episodi il giusto peso.
Generalmente l’individuo comincia a dimenticare alcune cose, episodi che spesso sono sottovalutati e ritenuti normali della vita quotidiana. Solo col tempo, la malattia si annuncia in tutta la sua gravità perenne quando ormai, il principio della diagnosi precoce è stato superato. La medicina offre delle cure farmacologiche che aiutano e sostengono il paziente ma che purtroppo non possono eliminare la malattia.