In Italia i prezzi di benzina e diesel alla pompa, stando alle ripetute denunce delle Associazioni di Consumatori, aumentano con effetto praticamente immediato ogni volta che il petrolio sale sui mercati; ma quando le quotazioni dell’oro nero scendono l’adeguamento al ribasso dei prezzi dei carburanti non è così repentino. Trattasi di quello che i Consumatori bollano come il fenomeno della “doppia velocità“, sempre seccamente smentito dai rappresentanti della filiera petrolifera. Ma in queste ultime ore i carburanti sono aumentati repentinamente “grazie” all’aumento dell’Iva ordinaria, al punto che, in accordo con quanto rilevato dal Codacons, ci sono ora aree del nostro Paese dove per un litro di benzina si arrivano a pagare quasi 1,7 euro al litro.
E così, per effetto dell’incremento dell’aliquota Iva ordinaria, dal 20% al 21%, in Italia il pieno a carico degli automobilisti costerà in media 19 euro in più all’anno dopo che già sui carburanti nei mesi scorsi c’è stata un’altra stangata di Stato con l’aumento delle accise. Secondo quanto dichiarato da Carlo Rienzi, Presidente del Codacons, sommando le due stangate si arriva ad un maggior costo medio per gli automobilisti pari a ben 79 euro annui.
Questi tra l’altro sono solo i costi diretti visto che si rischiano sia arrotondamenti speculativi, sia un vero e proprio effetto domino su tutti i prezzi dei beni e dei servizi al dettaglio visto che ad aumentare su tutta la linea saranno i costi del trasporto su gomma. In altre parole l’inflazione in Italia, attualmente al 2,8%, rischia di questo passo di balzare entro l’anno sopra il 3%.