Grecia, fallita prima teleconferenza con troika. Oggi, nuovo round.

Ieri, alle ore 14 locali, ore 12 in Italia, i ministri economici e finanziari del governo Papandreou e i rappresentanti della cosiddetta troika, formata da BCE, UE e FMI, si sono dati appuntamento in teleconferenza, al fine di stabilire un contatto, dopo che i negoziati sul rilascio della sesta tranche di prestiti a ottobre erano stati interrotti, a causa del mancato raggiungimento da parte di Atene degli obiettivi fiscali assegnati per il 2011.

Il governo sta varando misure aggiuntive, per raggiungere l’obiettivo di un indebitamento non superiore a 19 miliardi di euro per l’anno in corso, pari a circa il 9% del pil. Le misure allo studio dovranno prevedere per il 2011 un miglioramento dei saldi per almeno 1,8 miliardi e nell’arco del biennio, tale miglioramento dovrà essere di circa 4 miliardi di euro.

La UE precisa che non si tratta di misure aggiuntive, ma di raggiungere gli stessi obiettivi concordati lo scorso anno. Come dire, è la Grecia che deve attuare lo stesso programma di sempre, non l’Europa che chiede nuove misure. L’obiettivo per la troika dovrà essere quello di ottenere un minimo surplus primario nel 2012. In altri termini, la differenza tra entrate e spese, al netto degli interessi sul debito, dovrà essere positiva, in modo da lasciare prevedere una tendenza al risanamento dei conti, specie man mano che il debito sarà consolidato e che dopo la tempesta di questi ultimi due anni, anche i tassi dovrebbero iniziare la loro discesa.

Ma il contatto di ieri tra le parti non è stato granchè fruttuoso, tanto che il ministro delle finanze greco, Evangelos Venizelos, ha dichiarato che oggi si terrà una seconda teleconferenza. Lo stesso ministro ha affermato che questa per la Grecia sarà la settimana più difficile. Fonti del governo, intanto, smentiscono l’indiscrezione circolata sulla stampa, anche estera, di un referendum chiesto dall’esecutivo, per valutare l’uscita o la permanenza del Paese nell’euro.

 

 

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