Brics in soccorso dell’Europa, nostri bond fanno gola

I Paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) sarebbero in procinto di riservare ingenti liquidità nell’Eurozona, al fine di acquistare i bond sovrani. E se sapevamo già dell’interesse dei cinesi, allettati dalla possibilità di diversificare le loro riserve, ad oggi per due terzi in dollari, risulta un pò una novità l’interesse di stati come il Brasile, il cui ministro delle finanze, Guido Mantega, smania da settimane, per sostenere i corsi dei nostri titoli di stato.

Tuttavia, ad oggi, ci sono state varie resistenze, per il timore di acquistare titoli a rischio default. Ma più passano i giorni e più crescono i rendimenti, a tal punto che la voglia di rischiare diventa sempre più preponderante. E poi, se per la Grecia il default sta diventando un’opzione realistica, resta inimmaginabile per gli altri stati, come l’Italia, che sul decennale ormai rendono intorno al 5,5%.

Nessuna beneficenza, quindi, ma semplice investimento da ottimo affare. Tuttavia, per evitare il rischio di restare coinvolti direttamente in qualche crisi di liquidità, si sta affacciando l’ipotesi di versare i fondi al Fondo Monetario Internazionale, che gode dello status di creditore privilegiato, il quale poi interverrebbe direttamente a sostegno di determinati titoli.

Una soluzione del tutto interessante per l’Eurozona. I Brics godono di 4 mila miliardi di dollari di fondi sovrani e l’idea di Mantega è di investirne nell’immediato una quota di quasi 400 miliardi, per arrivare fino a 840 miliardi di dollari. Qualcosa di più di una semplice boccata di ossigeno e darebbe una svolta nelle quotazioni dei nostri bond sovrani.

 

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