Francia, salgono deficit e debito

La tripla A traballa in Francia, perchè gli ultimi dati sui conti pubblici transalpini sono tutt’altro che positivi. Quest’anno, il deficit si attesterà al 5,7% del pil, qualcosa come 95,5 miliardi di euro. Per il 2012, sempre che le stime del governo saranno esatte, il rapporto deficit/pil dovrebbe scendere al 4,5%, per arrivare al 3% nel 2013, al 2% nel 2014 e all’1% nel 2015. E’ ancora molto lontano il pareggio di bilancio, che da qui ai prossimi quattro anni non sarà nemmeno sfiorato. E dire che le stime sembrerebbero persino ottimistiche, dato che non può ancora mettersi in conto la possibile stagnazione o addirittura la recessione in arrivo tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo.

E se il deficit si mantiene alto, per forza di cose cresce l’indebitamento in rapporto alla ricchezza prodotta, vista la bassa crescita. Quest’anno, il rapporto debito/pil salirà alla percentuale record dell’85,5%, ma nel 2012 sarà peggio, con la previsione di un 87,4%, che dovrebbe scendere in modo impercettibile nel 2013 all’87,3%.

E pesa sulle tasche di Parigi l’onere sull’ingente debito, che quest’anno si dovrebbe attestare sui 48,8 miliardi di euro, divenendo il capitolo di spesa maggiore per lo stato.

Corrono le spese e non restano indietro nemmeno le entrate. Quest’anno, l’indice della pressione fiscale raggiungerà il 44,5%, per arrivare al livello record del 45,4% nel 2015. Troppo per un Paese che ha bisogno, come qualunque altro, di crescere e di tenere alta la competitività, per restare sul mercato globale. Se queste saranno le cifre nei prossimi mesi, non dovrà stupirci una già ventilata minaccia di declassamento, che sarebbe inevitabile, specie in considerazione del maggiore onere per rifinanziarsi sul mercato.

 

 

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