Germania, Bundestag dice sì a Fondo salva-stati

Ci sono volute due ore e mezzo di dibattito intenso e dai toni accesi al Bundestag, a conferma che il voto di ieri sull’approvazione del nuovo Fondo salva-stati, irrobustito sia nelle cifre che nelle potenzialità di intervento, è stato sofferto. Soprattutto dai banchi della maggioranza sono venuti i maggiori mal di pancia, anche se alla fine le defezioni non sono state determinanti. Hanno risposto sì all’appello della Merkel 523 deputati su 620, 85 hanno votato contro e 3 si sono astenuti.

La maggioranza poteva contare fino a 330 deputati, ma gli eletti del centrodestra che hanno votato il provvedimento sono stati 315. I restanti voti sono provenuti dalle opposizioni, in particolare dalla SPD.

Soddisfazione da parte del governo federale, che ieri ha rischiato seriamente di inciampare sul voto e di vedersi così costretto alle dimissioni. Ed è stata solo a paura di causare una crisi al buio a spingere la maggioranza, soprattutto i liberali della FDP, a votare in favore del Fondo salva-stati. Nel merito, sono tantissime le critiche che partono dallo stesso centro-destra. Ieri il ministro dell’economia e capo dei liberal-democratici, Philip Roesler, ha affermato che il voto rafforza il governo, parlando di vittoria della coalizione. Ma nel Paese serpeggia un forte malcontento per questa linea considerata troppo filo-europeista. Tanto che ieri era giunto un appello ai deputati del Bundestag a votare contro, da parte della rete delle piccole e medie imprese tedesche.

Segnali che portano in un’unica direzione: i tedeschi non vogliono che la Germania presti soldi a chicchessia, potrà sembrare opinabile o meno, ma questo è il sentimento popolare profondo che sta emergendo a ogni appuntamento elettorale, quando la coalizione della Merkel perde puntualmente e rovinosamente consensi, nonostante gli ottimi risultati in politica economica.

Maggioranza risicata, dunque, ma è bastato tanto a ridare fiducia ai mercati, che almeno ora sanno che il Paese più potente dell’Eurozona ha una posizione ufficiale.

In Germania si discute su come utilizzare il Fondo, anche in vista della possibilità di diminuire il peso tedesco nella partecipazione agli aiuti. Si avanza l’ipotesi della leva finanziaria, ossia di utilizzare i fondi come base da cui partire per costruirvi operazioni finanziarie. E l’idea non fa che spaventare ancora di più i detrattori, che parlano di pericolo per i quattrini tedeschi.

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