Il tunnel della Gelmini, per il portavoce arriva il premio: sarà consulente di Barbara Berlusconi

Il tunnel tra il Cern e il Gran Sasso, quello che in pochi giorni ha fatto il giro del mondo (insieme al fascio di neutrini che, secondo il comunicato del ministro Gelmini, lo ha attraversato), non smette di far parlare di sé. Ieri sembrava un caso chiuso, con il portavoce del responsabile del dicastero dell’Istruzione che si addossava tutte le colpe e pagava il proprio errore con le dimissioni: Massimo Zennaro sembrava il soldato semplice che si sacrifica per salvare il capo e invece le cose, a quanto sembra, sono completamente diverse.

Appena 24 ore dopo l’aver lasciato l’incarico di portavoce si scopre, infatti, che Zennaro è ancora a tutti gli effetti un dipendente del ministero con il ruolo di responsabile della direzione per lo studente, incarico che già aveva in precedenza e che evidentemente, secondo l’interessato, non ha nulla a che vedere con il comunicato che ha fatto ridere dell’Italia tutto il mondo. Ma non è finita qua per il portavoce dimissionario: i suoi “meriti” sul campo, lo hanno addirittura portato a essere scelto niente meno che da Barbara Berlusconi come superconsulente. L’ex portavoce dovrebbe aiutare la figlia del presidente del Consiglio a lanciare la sua immagine dal punto di vista culturale.

Stanca di essere nota al grande pubblico solo per la sua love store con l’attaccante brasiliano del Milan, Alexandre Pato, Barbara Berlusconi avrebbe intenzione di coltivare la sua antica ambizione di costruirsi un profilo culturale forte e ha puntato su Zennaro come consulente: l’ex portavoce della Gelmini avrebbe già iniziato a lavorare al compito affidatogli dalla Berlusconi junior, andando anche contro la sua fede calcistica (è un interista convinto).

Dopo l’errore c’è la promozione, questo il messaggio che arriva dalla vicenda Zennaro, anche se, per spezzare una lancia a favore del “superconsulente”, c’è da dire che il comunicato incriminato non è farina del suo sacco: la sua colpa, pagata (?) con le dimissioni, è quella di non aver controllato il pezzo prima della pubblicazione. E mentre, da destra e sinistra, arrivano inviti a lasciare l’incarico che ancora ha al ministero, lui può già mettersi alle spalle la vicenda con il nuovo compito: uscendo fuori dal tunnel, dovrà alzare il profilo culturale di lady Berlusconi junior. 

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