S&P declassa Paese degli All Blacks

Nel giro di poche ore due delle tre agenzie di rating più importanti del pianeta, Fitch e Standard & Poor’s, hanno deciso di declassare il debito della Nuova Zelanda. In particolare, S&P ha abbassato il suo giudizio di un gradino, rispetto al debito di lungo termine, portando il rating da AA+ ad AA.

Al momento, soltanto Moody’s continua ad assegnare la tripla A al debito neozelandese, con outlook stabile. La decisione delle altre due agenzie si è resa necessaria, come si legge nella nota emessa, a causa del pesante indebitamento della Nuova Zelanda in valuta estera, che rappresenta, continua la nota, un’anomalia per un’economia avanzata. Il rapporto tra debito in valuta estera e pil risulta essere dell’83%, cioè oltre il 10% in più della media degli stati con rating AA+

Preoccupa, inoltre, anche la situazione delle partite correnti, con la bilancia già in forte passivo, ma che nel 2012 dovrebbe sfiorare il 5% e il 5,5% nel 2013. E tutto questo, con un tasso di crescita inferiore alla media delle economie con rating AA+ e della stessa Oceania, dato che negli ultimi cinque anni la Nuova Zelanda ha avuto una crescita media dello 0,7% contro l’1,1%.

Le prospettive per S&P e Fitch non sono affatto positive, tanto che il declassamento di oggi (per via del fuso orario, sarebbe ieri) prelude a un nuovo “downgrade”, se dovessero essere confermati i timori delle agenzie. Ad aggravare il quadro c’è poi il terribile terremoto di febbraio a Christchurch, che ha provocato 181 morti e che richiede ingenti spese di ricostruzione. Negativo, infine, l’andamento del dollaro neozelandese, anche in considerazione del passivo pesante commerciale.

 

 

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