“Politici ora basta”: l’appello di Diego Della Valle brucia molte code di paglia

“Lo spettacolo indecente che molti di voi stanno dando non è più tollerabile da gran parte degli italiani e questo riguarda tutti gli schieramenti politici. Il vostro agire attento solo agli interessi personali e di partito trascurando quelli del Paese ci sta portando al disastro e sta danneggiando la reputazione dell’Italia”. Comincia così il lungo messaggio di Diego Della Valle, pubblicato utilizzando una intera pagina dei principali quotidiani nazionali, spazio inizialmente destinato alla pubblicità dei prodotti dell’imprenditore.(FOTO) Un appello gridato a gran voce, una manifestazione di sdegno verso l’attuale classe politica italiana, ma anche qualche bacchettata verso una certa parte del “mondo economico”, il tutto dal titolo: “Politici ora basta”.

Sebbene anticipato dal Tg di La7, l’iniziativa del patron della Fiorentina pare aver preso di sorpresa e fatto inalberare gran parte delle forze politiche, che hanno risposto in modo altrettanto aggressivo, a volte affrettato. Dal Pdl arrivano i primi strali, con il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto che evoca un “disegno volto a spazzar via le attuali forze politiche”, ricordando anche il rifiuto dei giovani industriali di ospitare sul palco del convegno di Capri i rappresentanti di partito, mentre Ignazio La Russa evita di entrare nel merito e si rifugia in una inutile battuta “ad personam”: “Ha bisogno di pagare le inserzioni sui giornali perché quando parla senza pagare, non lo ascolta nessuno”.

Curioso invece il commento di Mariastella Gelmini che deplora chi “acquista pagine dei giornali per sporcare la politica” e si dice pronta a “resistere agli attacchi”, dimenticando forse che in politica c’è chi i giornali li possiede nella loro interezza e li utilizza ogni giorno, anche in modo molto discutibile. Se il Pdl rumoreggia, il Pd per ora non mostra molta simpatia per quanto fatto dall’imprenditore marchigiano: Rosy Bindi sbrotta che “Non si fa in questo modo”, ed indicando le scarpe di marca Tod’s fa una battuta stizzita: “Mi rispetti almeno come consumatore. Sarò un’eccezione? Decida”. Ma anche nel mondo imprenditoriale e sindacale c’è chi borbotta: John Elkann, presidente di Fiat, sostiene che “Non è tempo di proclami, di critiche, di dichiarazioni o critiche generiche”, mentre la segretaria della Cgil Susanna Camusso dichiara che bisogna “stare attenti a scagliare la prima pietra”.

Ma non tutti l’han presa a male. Per Italia dei Valori dice la sua il presidente dei senatori, Felice Belisario, che definisce l’appello del Della Valle “la punta dell’iceberg del disagio degli imprenditori italiani” e suggerisce di accostarlo con le continue esortazioni e proteste della Confindustria verso il governo. Discorso simile da Futuro e Libertà, dove per Carmelo Briguglio siamo di fronte ad un “gong” che sta suonando per Berlusconi: “La partita del premier in nome e per conto degli industriali italiani è finita. Berlusconi ne prenda atto e passi la mano”.

Pier Ferdinando Casini, leader Udc, risponde furbamente al Della Valle: “Poiché riteniamo di essere la parte buona della politica, siamo contenti che ci sia una chiamata di corresponsabilità e una unione perché il paese così non può andare avanti. Anzi va a fondo”, mentre un pò a sorpresa il ministro leghista Roberto Maroni definisce molto diplomaticamente il tutto delle “Parole pesanti che con il dovuto distinguo sono almeno parzialmente condivisibili”.

Sulla rete intanto, la gente comune è divisa tra chi condivide il succo del messaggio e chi invece si dice “scettico” in quanto l’Italia ha già portato al potere un grande imprenditore che diceva di voler mettere da parte i politici di professione.”E ne abbiamo visto i risultati”, è il commento più diffuso.

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