L’Europa si mobilita: più sicurezza sulle strade europee

Contro le stragi sulle strade, l’Europa adotta il pugno di ferro e approvata una risoluzione “pro-sicurezza” volto a ridurre  il numero di morti sulle strade. L’obiettivo? Quello di medio periodo è scendere dagli attuali 35.000 morti ogni anno a 18.000 entro il 2020. Quello del lungo periodo punta più in alto e mira a “zero morti” sulle strade europee.

Tra le 103 misure previste dal piano, figurano  la riduzione del limite di velocità a 30 km/h nelle zone residenziali e nelle strade ad una sola corsia di marcia prive di pista ciclabile, il divieto totale di assumere alcool per i primi due anni dalla patente e per i guidatori professionali e l’introduzione di etilometri che inibiscano automaticamente l’avvio del motore per i mezzi destinati al trasporto professionale (persone e merci). La stretta riguarderà poi anche coloro che si accingeranno a prendere o rinnovare la patente, per i quali sarà reso più rigoroso il test della vista, mentre va in favore dei motociclisti la proposta di adottare doppie barriere ai margini della carreggiata che dovrebbero garantire un maggior livello di sicurezza in caso di uscita fuori strada.

La risoluzione approvata dal Parlamento prevede anche la creazione di una nuova figura, quella del Direttore Generale per la Sicurezza, che risponderà direttamente al Presidente della Commissione Europea e che avrà il compito di funzione di coordinare tutte le iniziative dei singoli Paesi, oltre che il potere di prendere direttamente misure destinate al miglioramento della sicurezza sulle strade europee.

Il programma proposto lo scorso marzo dal deputato Dieter-Lebrecht Koch e che ha ricevuto l’approvazione  del Parlamento Europeo è ora  una risoluzione valida per tutti i paesi dell’Unione, Italia compresa.

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