Caso Meredith, due ventenni in carcere ingiustamente per 4 anni

La sentenza della Corte d’Appello d’Assise a Perugia è arrivata quando erano poco più delle ore 21.40, con qualche ora di ritardo del previsto. Il presidente della Corte, Claudio Petrillo Hallmann, ha dato lettura dell’assoluzione sia di Amanda Knox che di Raffaele Sollecito riguardo all’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, avvenuto la notte di Halloween del 2007 proprio a Perugia e per il quale i due imputati erano stati condannati in primo grado a 26 e 25 anni di carcere, rispettivamente. Ma l’Appello ha completamente sovvertito la prima sentenza, con la sola previsione della condanna a tre anni di detenzione per Amanda Knox, in merito all’accusa di calunnia verso Patrick Lumumba, il barista di colore che era stato tirato in ballo dalla giovane americana e che aveva scontato 15 giorni di detenzione, accusato di omicidio. Ma la condanna è stata già ampiamente scontata dalla ragazza di Seattle, per cui già da ieri sera è libera.

I due ragazzi hanno ascoltato la sentenza in modo profondamente diverso. Impietrito Raffaele, mentre Amanda era agitatissima, al limite dello svenimento e non ha trattenuto la gioia, appena ha avuto chiare le parole del giudice che ordinava “l’immediata liberazione”. Un verdetto, forse, che va ben oltre le stesse attese della difesa dei due e che rappresenta una bocciatura spettacolare dell’esito di primo grado e del lavoro della Procura di Perugia.

All’uscita del Tribunale, una piccola folla di amici e parenti di Raffaele ha esultato alla lettura della sentenza. Viceversa, un gruppo abbastanza folto di perugini, giunti davanti alla sede della Corte, per attendere in diretta la sentenza, ha protestato e gridato “Vergogna” alla direzione degli avvocati difensori di Amanda e Raffaele. Quale che sia il sentimento di ciascuno, la sentenza di primo grado ci consegna due giovani, che sono stati detenuti ingiustamente per quasi quattro anni, con l’accusa di omicidio. Poichè valgono le sentenze e non gli umori e le simpatie, ci troviamo dinnanzi a un caso di errore giudiziario, ai danni di due ventenni.

Resta il rebus di come coniugare questa sentenza con la condanna a sedici anni di reclusione per l’unico responsabile per la legge dell’omicidio di Meredith, Rudy Guede. Il giovane di colore era stato, infatto, condannato, con sentenza passata in giudicato, per concorso in omicidio. A questo punto, gli inquirenti dovrebbero quanto meno trovare i corresponsabili del barbaro delitto, che non sono più da ricercare in Amanda e Raffaele.

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