Sarà uno degli obiettivi di mercato più ambiti nelle prossime sessioni, eppure la pubblicità che si sta facendo con le recenti polemiche non giocano a favore di Carlitos Tevez. Proprio per questo il suo agente, Kia Joorabchian, ha cercato di gettare acqua sul fuoco per rasserenare gli animi e creare un ambiente il più possibile tranquillo attorno al suo assistito.
“Io credo che la situazione di Carlos sia stata giudicata prima ancora di essere valutata con attenzione –ha detto Joorabchian. Parlo spagnolo e inglese e posso dire con certezza che l’interprete non è stato professionale e non ha reso al meglio le parole di Tevez al termine della partita. Lui parla inglese, ma non al punto di riuscire a farsi capire al 100%”.
Proprio per questo l’agente del forte attaccante argentino, ha cercato di raccontare una versione dei fatti un po’ più morbida per il calciatore: “Non abbiamo visto quello che è effettivamente successo attraverso le immagini televisive. A fine primo tempo ho visto Carlos che si scaldava con altri due compagni in campo. Poi quando le telecamere hanno inquadrato nuovamente la panchina, non ho visto Carlos ad inizio secondo tempo. Quindi l’ho visto scaldarsi insieme a De Jong. Al momento del cambio, si vede una discussione tra Dzeko e Mancini. Poi Carlos si alza dalla panchina, c’è un battibecco e si risiede”.
Tevez, però, non è quella testa calda che ci raccontano i media,è un ragazzo che ha sempre voglia di dare il massimo per il proprio club: “Conosco Carlos da quando ha 18 anni e tutto quello che posso dire è che ha sempre lottato per poter giocare. È successo al Coritnhians ma anche al Boca Juniors in Coppa Libertadores: l’allenatore mi disse che Carlos avrebbe voluto ammazzare il dottore perché non gli consentiva di giocare”. Proprio per questo non vuole abbandonare il progetto del City: “È stato uno dei primi giocatori ad abbracciare la nuova visione di questo club. Dopo la prima stagione, quando il City non ha centrato la Champions, l’ha presa come una faccenda personale. L’anno scorso ha giocato in maniera splendida. Credo che per il City sia una situazione difficile”.
Nonostante le belle parole, però, non manca una frecciatina verso il club e Mancini: “Credo che Roberto e Carlos debbano parlarne e chiarire il loro rapporto. Abbiamo visto in estate che ci sono stati altri casi come quelli di Fabregas, Nasri o Modric e tutti e tre sono stati gestiti diversamente. Roberto ha il suo modo di allenare e di gestire il gruppo che non è lo stesso di Ferguson, di Wenger o di Ancelotti”.