Francia, Le Pen cerca di sdognare il suo Front National

Le elezioni presidenziali e politiche si terranno tra circa sette mesi e la Francia è in fermento da ogni parte, in vista delle due importantissime scadenze. Tra quattro giorni, le primarie socialiste dovranno indicare chi, tra i sei candidati, correrà contro Sarkozy, avendo il vento in poppa nei sondaggi e accreditati per la vittoria finale. Se nessuno degli aspiranti all’Eliseo raggiungerà la maggioranza dei consensi, ci sarà un secondo turno il 16 ottobre. Le intenzioni di voto registrate tra gli elettori della gauche dicono chiaramente François Hollande. Martine Aubry sarebbe indietro di circa 12 punti percentuali. Ma si prepara alla sfida anche la destra radicale del Front National di Marine Le Pen, figlia del celebre Jean-Marie, che nel 2002 riuscì a passare al secondo turno delle presidenziali, sfidando l’allora presidente Jacques Chirac e riportando un risalto mediatico molto imponente. Ma adesso il partito è nelle mani della figlia, che cerca di pulirlo da quelle asperità di linguaggio e del modo di fare politica, che ad oggi ne hanno impedito persino la formazione di alleanze con la destra moderata dei neo-gollisti.

Sempre i sondaggi dicono che Le Pen otterrebbe il 18% dei voti alle presidenziali, al primo turno. Insufficienti ad arrivare al ballottaggio, ma la distanza con i consensi di Nicolas Sarkozy, che dovrebbe cercare la riconferma per il centro-destra, è di soli tre-quattro punti. Non un abisso, dunque. Si spera in un remake del 2002, a distanza di soli 10 anni.

La differenza è che allora furono i socialisti a pagare lo scotto dell’exploit di Le Pen, oggi sarebbe la destra. Ma questo scenario di uno scontro ipotetico tra destra radicale e socialisti darebbe al Front National maggiori chances di vittoria, quanto meno maggiori speranze.

E’ per questo che Marine Le Pen ha appena ingaggiato un direttore strategico per la sua campagna elettorale, un giovane di soli 29 anni, Florian Philippot, laureatosi alla scuola di business di Hec e con in tasca pure il diploma Ena, quello della Scuola Nazionale di Amministrazione, un titolo accademico per la formazione della classe dirigente del Paese.

Il profilo inconsueto per un dirigente del FN rende evidente il tentativo della Le Pen di cercare di svecchiare il partito dai vecchi motti, dandogli sembianze più accettabili al mondo moderato, in grado di rilanciarlo tra un elettorato più vasto. Il banco di prova sarà il maggio 2012. Sarkozy dovrà guardarsi anche alla sua destra.

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