L’auto dice addio a Steave Jobs e all’autoradio

Tutti lo ricordano per la sua impronta rivoluzionaria nel mondo della musica, di internet e della telefonia.

Eppure, anche l’auto gli deve qualcosa. Scomparso Steve Jobs, la mente creativa della “mela”, il genio dell’iPod, dell’iPhone e dell’iPad, anche l’auto lo ringrazia e lo ricorda.

E non è di certo per via della curiosa “pseudo-targa” della sua Mercedes SL 55 Amg con un codice a barre al posto dei tradizionali numeri, che l’auto lo ricorda. Grazie a lui computer e telefono sono entrati dentro l’abitacolo, mandando in cantina autoradio, frontalini estraibili, cassette e cd. “Roba vecchia” confronto
a una connessione Usb e un sistema multimediale in grado di leggere file musicali sul display.

Ma la vera svolta epocale dentro l’abitacolo di un’auto arriva infatti con l’iPhone: si può avviare l’auto a distanza, ritrovarla in un parcheggio grazie alle coordinate Gps, ricaricare la vettura elettrica a distanza, mettere in funzione il climatizzatore da remoto, monitorare le prestazioni e molto altro ancora.
Tutto con un telefonino, ma non uno qualunque, con quello ideato da Steave Jobs.

Per questo la Apple non ha mai stretto accordi diretti con i costruttori.
Per questo i costruttori hanno cercato in tutti i modi di inseguire il genio e la creatività della Apple.

Sembra che VolkswagenN ci sia andata vicino. Tempo fa circolavano voci su un progetto rivoluzionario. Dopo l’iPod, l’iPhone, l’iPad, sarebbe dovuta nascere anche una iCar: una sorta di auto intelligente, in pieno stile con la linea dei prodotti di Cupertino, perfettamente integrata con la tecnologia della Mela.

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