BCE, Trichet lascia invariati tassi al suo ultimo vertice

Uscirà di scena a fine mese, quando il suo posto di governatore della BCE sarà occupato dall’italiano Mario Draghi. Ieri, pertanto, per il francese Jean-Claude Trichet è stata l’ultima conferenza stampa post-vertice del board dell’istituto di Francoforte. L’ultima volta, insomma, che ha presieduto una riunione per decidere la politica monetaria da seguire.

E la decisione è stata in linea con le attese degli analisti. I tassi sono rimasti invariati all’1,50%, a causa di un livello di inflazione ancora molto sopra al 2%, ma che nel 2012 è previsto in discesa. Dentro al board, dunque, ha prevalso la linea tedesca, contraria all’utilizzo delle misure di stimolo monetario, al fine di risollevare le sorti dell’economia.

Ma pare che il voto sia stato adottato a maggioranza e questo non può che significare una cosa: i tassi saranno presto tagliati. Spetterà, quindi, all’italiano Draghi inaugurare la politica espansiva, il che non aiuterà a far crescere la fiducia dei tedeschi nel nuovo presidente dell’Eurotower. Prima di lasciare, per l’ultima volta in veste così formale il governatore Trichet ha invitato l’Italia a completare le riforme, per riavviare la crescita, il cui potenziale è molto sotto al livello idoneo per un Paese come il nostro.

Anche su questo versante, Draghi dovrà gestire una situazione delicata, anche se per fortuna sembra che il quadro complessivo stia migliorando. La scorsa settimana la BCE ha acquistato bond italiani e spagnoli soprattutto per complessivi 3,7 miliardi, una cifra molto lontana dai 21 miliardi della prima settimana e quel che è positivo, in costante calo. Trichet lo ha detto senza mezzi termini: la BCE il suo ruolo lo ha svolto, ora tocca all’Italia.

 

 

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