Un Pdl nervoso si azzuffa anche sul condono, Formigoni sta con Tremonti

Sembrava un discorso chiuso, ma non è detta ancora l’ultima parola. L’ipotesi di un condono fiscale, contro cui Giulio Tremonti aveva fatto muro, è ancora ben lungi dall’essere accantonata, tanto da sconfessare il comunicato di Palazzo Chigi che recitava “Il governo non ha preso e non prende in considerazione una tale misura per il prossimo ddl sviluppo”, un comunicato che alcuni davano addirittura per “imposto” dallo stesso ministro dell’Economia. Aveva spiegato bene il suo punto di vista, Tremonti, in una intervista esclusiva al quotidiano “Avvenire”, arrivando a dire che l’ennesimo favore ai furbetti avrebbe in realtà “contribuito ad aumentare il deficit”, vanificando la lotta all’evasione fiscale e contributiva, ma dall’interno del Pdl sono arrivate subito una raffica di reazioni avverse.

Già da tempo, convinte aperture ai condoni erano infatti partite da alcuni berlusconiani di ferro, quali Raffaele Fitto, Maurizio Gasparri e Maurizio Lupi, ma l’attacco più deciso a chi è dell’idea opposta, arriva ora da Fabrizio Cicchitto. Dalle colonne de “La Stampa”, il capogruppo Pdl alla Camera banalizza come “pregiudiziali pseudo-moralistiche” i rilievi fatti sulla inopportunità del condono: “Bisogna adottare una patrimoniale morbida, alzare l’eta’ pensionabile, avviare il piano di dismissioni del patrimonio pubblico, e se i soldi non basteranno ok anche al condono edilizio e anche quello fiscale”.

Anche  il vicecapogruppo Massimo Corsaro è in sintonia con Cicchitto, e in una intervista a Repubblica sostiene la necessità delle dismissioni pubbliche e definisce il condono “eticamente giusto” per ripianare il debito dello Stato, mentre prova ad essere più diplomatico Ignazio La Russa, che invita a “riflettere bene e senza preconcetti sulle soluzioni migliori nell’interesse del Paese”.

Sulle posizioni di Tremonti si era già messo, di fatto, il ministro leghista Roberto Calderoli, definendo il condono una misura da “repubblica delle banane”, ma anche nel Pdl crescono i dissensi, con lo scalpitante governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, che entra a gamba tesa nel dibattito: “Non credo che sia la giusta soluzione. Questa ipotesi non mi vede affatto d’accordo”.

E mentre le opposizioni si schierano piuttosto compatte sul fronte del “no”, arriva stamane anche il richiamo del presidente della Repubblica, che in un messaggio al ministro Stefania Prestigiacomo, nella giornata dedicata alle vittime del lavoro e dei disastri ambientali, ricorda: “Occorre operare affinché i processi di trasformazione territoriale, di urbanizzazione e di sviluppo delle attività economiche siano realizzati con la dovuta attenzione alla sicurezza, alla incolumità pubblica ed al rispetto dell’ambiente e delle sue insostituibili risorse”.

Un messaggio piuttosto “chiaro” quanto condivisibile, destinato probabilmente ad alimentare ulteriori scintille sulla materia da parte della maggioranza.

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