BCE, usare Efsf sul primario dei bond italiani e spagnoli

Un invito a guardare con maggiore attenzione al comparto obbligazionario governativo e solo in un secondo momento a quello bancario arriva niente di meno che dal vice presidente della Banca Centrale Europea, Vitor Constancio, il quale ha dichiarato che il Fondo europeo di salvataggio, l’Efsf, dovrebbe essere utilizzato più sul mercato primario che su quello secondario, perchè è lì il problema.

Una dichiarazione che cozza con la filosofia dell’istituto, specie con gli umori dei tedeschi, da sempre contrari a sostenere i bond degli stati dell’Eurozona già all’emissione. Per Berlino, infatti, questa ipotesi sarebbe un disincentivo a risanare i conti. E lo stesso Constancio avvisa che tale misura, qualora attuata, non dovrebbe incoraggiare i governi a fare di meno.

Insomma, per il numero due di Francoforte, l’Efsf dovrebbe comprare titoli italiani e spagnoli, i più colpiti dalle vendite da questa estate, direttamente all’asta. Infatti, sostiene, il problema sarebbe la sfiducia degli investitori, che dopo il 21 luglio hanno compreso sulla loro pelle che il salvataggio della Grecia dovrà passare anche dalle loro tasche. Per questo, non si fidano più molto degli stati molto indebitati.

La crisi del comparto bancario, invece, sarebbe solo una conseguenza di questa più ampia sfiducia sul mercato e, inoltre, ricorda Constancio, le banche dell’Eurozona posseggono 4 mila miliardi di titoli, da utilizzare per richiedere fondi alla BCE. E’ la loro disomogenea distribuzione che non consente a tutti gli stati di avere un collaterale sufficiente. Ma non è il caso italiano.

E secondo fonti di JP Morgan, le banche europee avrebbero bisogno di una ricapitalizzazione per 148 miliardi di euro. 

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