Grecia, verso sblocco aiuti con riserva

Partita da due giorni da Atene, la troika (BCE, UE e FMI) potrebbe sbloccare a giorni gli aiuti per la Grecia, per la cifra di otto miliardi. Lo prevede la stampa tedesca, che riporta indiscrezioni per cui tale via libera sarà subordinato a una serie di richiami, affinchè la Grecia porti avanti con maggiore efficacia l’azione di risanamento.

Atene dispone di liquidità solo fino a metà novembre. Dopo, in assenza di aiuti dall’estero, dovrebbe dichiarare default, non essendo in grado nemmeno di pagare stipendi e pensioni.

Intanto, si apprende che quest’anno non sarà raggiunto l’obiettivo del 7,8% di deficit sul pil. Alcune stime parlano del 9%, anche se i vertici della troika avrebbero imposto al governo ellenico di non sforare l’8,5%. Per questo, si prevedono nuove misure, come tagli agli stipendi pubblici, alle pensioni sopra i 1200 euro mensili e il licenziamento di 30 mila dipendenti pubblici.

La troika ha chiesto formalmente che si pongano limitazioni alla crescita dei salari dei funzionari pubblici e che vengano liberalizzati alcuni settori corporativi, come i taxi, gli avvocati e i geometri.

Intanto da Francoforte, tuona il governatore uscente Jean-Claude Trichet, che ha ribadito la posizione unanime del board della BCE, adottata ad aprile, che prevede l’impossibilità per l’Eurotower di accettare i titoli di stato di Paesi in default quale collaterale per ottenere rifinanziamenti, neanche nel caso di prestiti a breve. Per questo, chiede che sia fatto il prima possibile qualcosa per sostenere la ricapitalizzazione delle banche.

I titoli ellenici con scadenza fino al 2020, intanto, quasi certamente saranno sottoposti a un taglio del loro valore nominale di almeno il 50%, ma si parla del 60%. Attualmente l'”haircut” è previsto solo al 21%, ma lo stesso ministro delle finanze Venizelos lo considera inadeguato.

 

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