Napolitano difende Fini e avverte: “Non eccedere con i voti di fiducia”

Una giornata carica di tensione, nella quale il Governo ha davvero temuto il peggio: fino all’ingresso in aula dei deputati Radicali, la maggioranza era appesa a un filo, costretta a richiamare anche i deputati in convalescenza come Filippo Ascierto, approdato a Roma in elicottero ed entrato alla Camera in stampelle. Alla fine l’esecutivo si è salvato, ma il voto di fiducia non mette certo al riparo la maggioranza dà possibili cattive sorprese: c’è, infatti, chi sussurra che il governo andrà avanti fino a Natale per poi lasciare spazio al voto anticipato in primavera.

Intanto però la scena politica continua a preoccupare il Capo dello Stato: Napolitano, in una lettera inviata ai capigruppo di maggioranza alla Camera, ha ribadito che “il contesto più generale in cui si è inserita la mancata approvazione dell’articolo 1 del Rendiconto” non lo fa stare tranquillo. Nella stessa missiva il Presidente della Repubblica ha anche difeso Fini, accusato da parte dei partiti di maggioranza di non aver avuto un comportamento al di sopra delle parti: secondo Napolitano, l’interpretazione data dal presidente della Camera sul significato della bocciatura dell’articolo 1 del Rendiconto generale dello stato “rientra pianamente nei poteri di chi presiede l’assemblea”.

Il Capo dello Stato ribadisce poi come la bocciatura del Rendiconto non potesse passare inosservata: secondo Napolitano “in base ai precedenti verificatisi in casi analoghi di votazioni su provvedimenti di particolare rilievo nell’ambito della politica generale del Governo”, era necessaria “una verifica parlamentare della persistenza del rapporto di fiducia”; tutto questo senza che ci fosse l’obbligo di un atto di dimissioni “come si è invece verificato in taluni dei richiamati precedenti”. Il Presidente torna ancora una volta a chiedere un ricorso limitato al voto di fiducia: “L’uso della fiducia non dovrebbe eccedere limiti oltre i quali si verificherebbe una inaccettabile compressione delle prerogative delle Camere”.

Nel pomeriggio Napolitano haavuto un colloquio di oltre mezzora con il premier Berlusconi durante il quale, a quanto si apprende, il Capo dello stato avrebbe indicato nella legge di stabilità e nel Dl Sviluppo le prossime prove da superare per il governo. Nel colloquio si è anche parlato della sostituzione di Mario Draghi alla guida di Bankitalia: questione che sembra ancora lontana da una soluzione visto che la diatriba tra il presidente del Consiglio e il ministro Tremonti non sembra trovare vie di uscita.

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